Al rientro dalle vacanze natalizie, il Teatro dell’Opera di Roma mette in scena L’Elisir d’amore: di Gaetano Donizetti, una bellissima opera lirica piena di melodie, colorature e sfumature – definita “melodramma giocoso” – che fin dal suo apparire ebbe un grande successo. Come ben sottolineato dal direttore, Francesco Lanzillotta, quest’opera “racconta in musica come gli esseri umani non amino mai ciò che hanno, ma amino ciò che a loro manca”.
“D’altronde – precisa il regista Ruggero Cappuccio – tutta la storia della lirica può essere ricondotta ad una triade: un lui, una lei ed un impedimento!”.
Di certo un bello spettacolo, nel secondo Atto ancor più che nel primo, per belli effetti – scenografici e coreografici – che suscitano nello spettatore una sensazione di maggior dinamismo.
Ma qual è la trama di Elisir d’amore? In estrema sintesi, è quella che qui segue.
Adina respinge la corte di un povero contadino, Nemorino. E nel corso di un duetto gli spiega che l’amore fedele e costante non fa per lei.
Così, alla ricerca di un elisir che la faccia innamorare, Nemorino si lascia imbrogliare da un ciarlatano che gli vende una bottiglia di vino, quale elisir.
Benché fasullo, il filtro magico si rileverà efficace. Ubriacatosi, Nemorino diventa disinvolto quel tanto che basta per mostrarsi indifferente nei confronti di Adina. Abituata a sentirsi desiderata, Adina – per vendicarsi dell’indifferenza di Nemorino – accetta di sposare il sergente Belcore. Fervono i preparativi per le nozze.
Per comprare ancora dell’elisir, Nemorino si arruola. Ma, nel frattempo, Giannetta sparge la notizia che Nemorino ha ottenuto una grande eredità da uno zio deceduto da poco. Infine, il ciarlatano racconta ad Adina di aver venduto a Nemorino l’elisir. Così lei capisce di essere da lui amata.
E – cedendo alla sua corte – gli dichiarerà di amarlo.
In questo allestimento romano, Adina è interpretata dal soprano polacco Aleksandra Kurzak: per la prima volta all’Opera di Roma. Nemorino è invece intrepretato da tenore americano John Osborn: amatissimo dal pubblico italiano e romano. Entrambi sono due autentiche star del belcanto.
Le scene dell’allestimento sono firmate da Nicola Rubertelli, i costumi da Carlo Poggioli e le luci da Vinicio Cheli.
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