GORGA – IL COLLEZIONISTA – DALLA BOHÈME A PALAZZO ALTEMPS

GORGA – IL COLLEZIONISTA – DALLA BOHÈME A PALAZZO ALTEMPS: il 28 ottobre 2018, anteprima teatrale dell’atto unico di Maria Letizia Compatangelo, con Gino Auriuso, presso Palazzo Altemps del Museo Nazionale Romano.

Seguirà poi lo spettacolo – al Teatro Tordinona – da 28 ottobre al 4 novembre, e dall’8 all’11 novembre 2018.

La rappresentazione teatrale rievoca l’atmosfera della Roma cosmopolita e decadente di fine ‘800 – inizi ‘900: anni dei grandi scavi archeologici (nel Foro Romano, sul Palatino, nel Colosseo, lungo la via Appia e nel suburbio) in cui, nella capitale, si moltiplicano botteghe di antiquari, presso cui si riforniscono i collezionisti di tutta Europa.  

Lo spettacolo – scene e costumi di Alessandro Gilleri, luci di Marco Macrini, sartoria Slow Costume Roma, assistente scena e costumi Eleonora Scarponi – ripercorre la storia di Evan Gorga (1865-1957). Il giovane Evan – nonostante l’opposizione dei genitori –  inizia una breve ma folgorante carriera di tenore che lo condurrà, trentenne, a interpretare il poeta Rodolfo nella prima assoluta de La Bohème di Giacomo Puccini al Teatro Regio di Torino.  Nel 1899, non più giovanissimo, forse per problemi di salute, abbandona le scene e si dedica esclusivamente al suo hobby: “la raccolta di strumenti musicali e di oggetti che documentino la civiltà dei popoli nella religione, nelle scienze, nelle arti e nel lavoro, dai tempi protostorici all’epoca contemporanea” (E. Gorga, 1929).

La sua eclettica raccolta di archeologia (acquisita dallo Stato nel 1950, e da allora conservata presso il Museo Nazionale Romano) – da lui definita “il Museo Enciclopedico, che comprende tutto lo scibile, dall’Arcaico ai giorni nostri” – comprende una miriade di oggetti dalle antichità romane, alle magnogreche, alle etrusche, alle egizie, dai materiali più nobili fino all’umile terracotta.  Dopo il gran successo della sua esposizione nella Mostra (19 ottobre 2013 – 12 gennaio 2014) “Evan Gorga. Il collezionista” – curata da Alessandra Capodiferro (responsabile di Palazzo Altemps) coadiuvata da uno studio di Mariarosaria Barbera – la raccolta di oggetti è entrata a far parte della collezione permanente del Museo, che, fino ad allora incentrata sul collezionismo delle grandi famiglie rinascimentali del Cinque-Seicento, con l’occasione si è aperta al Novecento.

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