Se ci si pone l’obiettivo – non solo di una tregua – ma anche di evitare che questa guerra diventi un ulteriore conflitto congelato, evitare ulteriori massacri atrocita’ distruzione e profughi, evitare il rischio nucleare e frasi del tipo “il peggio deve ancora arrivare”, serve una forte Iniziativa di Pace dell’Unione europea. Il Modello in Italia adottato con lo Statuto speciale della Regione autonoma Trentino Alto Adige (anche con adattamenti – se necessario) – se accettato da Ucraini e Russi – potrebbe (una volta risolta anche la questione della neutralità militare dell’Ucraina con più garanti) porre fine al conflitto in corso, e fare prevalere una logica di sana co-esistenza (a dispetto di tutto l ‘odio che questa guerra sta seminando) tutelando anche i russofoni russofili del Sud del paese. MA e’la posizione del governo italiano e dell’UE? Questa ipotesi è presente nei Negoziati in corso? Se ne è discusso anche con USA Cina Turchia ecc.? Si spingerà – tutti – in questa direzione? Quando von der Leyen e Borrel saranno in Ucraina ne parleranno al presidente ucraino ? C’e’da cercare una Soluzione per porre fine a questa guerra – assurda e feroce – e per dare inizio alla ricostruzione. E gli ucraini – tutti – hanno diritto di vivere, e di poter vivere in pace nelle proprie case e nel proprio Paese. Ci sono già 5 milioni di profughi. E si parla gia’ anche di una tratta di bambini a scopo sessuale. E’ora di mettere ordine – rispettando innanzitutto tutti i diritti umani – in questo nuovo ordine mondiale che si sta immaginando? Appoggio pienamente la linea di sanzioni dure per giuste pressioni su Putin, soprattutto alla luce della cieca violenza distruttiva – e inaudita ferocia – delle azioni dei suoi soldati. MA mi chiedo: quanto tempo gli serve per ritrovare il buon senso, e la capacita’ di rispettare la vita, il suo popolo e il suo paese, la democrazia e il diritto internazionale? Questa guerra e’devastante per tutti, e non solo per i paesi membri dell’UE. Tra l’altro, si rischia una carestia in paesi dipendenti dal grano ucraino.
Speriamo almeno che si sappia utilizzare la crisi energetica per una vera nuova strategia nell’area euromediterranea e un vero passo in avanti verso le rinnovabili.