Fino al 5 novembre, al teatro Eliseo di Roma, va in scena “Ferdinando” di Annibale Ruccello – con Gea Martire, Chiara Baffi, Fulvio Cauteruccio e Francesco Roccasecca- rilettura del celebre testo di Annibale Ruccello, per la regia di Nadia Baldi.
Lo spettacolo (in napoletano) – vera costruzione drammaturgica – non si limita ad analizzare le passioni più profonde mosse dall’amore, ma le declina in tutte le possibili sfumature (dalle vette platoniche del simposio fino alle più umilianti rivelazioni alla De Sade).
Donna Clotilde è una vecchia nobildonna decaduta, tirannica e umorale, che si è rifugiata in una villa della zona vesuviana, scegliendo l’isolamento come segno di disprezzo per la nuova cultura piccolo borghese che si va affermando dopo l’unificazione italiana; Gesualda è una sua cugina povera ( un po’ infermiera, un po’ governante, zitella e puttana allo stesso tempo); Don Catellino è un parroco di campagna vinto dai desideri più infimi; Ferdinando – con i suoi modi – annienta ogni difesa altrui per proprio interesse.
La scena diventa un ring in cui si combatte una guerra psicologica.
Il tutto è efficacemente completato dai magnifici costumi di Carlo Poggioli e dalle suggestive videoproiezioni di Davide Scognamiglio.