Rappresentata postuma nel 399 a.C., in un periodo di profonda crisi della pòlis greca – di lì a poco ci sarebbe stata la disfatta di Atene contro Sparta e la fine di un modello democratico – IFIGENIA IN AULIDE è l’ultima tragedia di Euripide. Gli dèi di fatto non vi sono più. Vi dominano il discorso del potere; “umani troppo umani” e inadeguati al mito; ambizione e doppiezza; il privato al di sotto del mascheramento della parola pubblica.
In questa versione di Fabrizio Sinisi, Agamennone è costretto dalla necessità verso cui lo spingono gli eventi a sacrificare Ifigenia.
L’abbassamento di tutti i personaggi è funzionale all’innalzamento della giovane Ifigenia che decide di sacrificarsi.
Poco importa se la giovane si è salvata all’ultimo istante!