Archive for the ‘teastro Quirino’ Category

Testimone d’accusa di Agatha Christie al Quirino (Roma, 17-29 gennaio 2023)

gennaio 13, 2023

Al Quirino di Roma è in scena “Testimone d’accusa” di Agatha Christie, il cui spunto – come spesso accade nelle opere della Christie – parte dalla storia di una donna tradita dal marito più giovane. E’ uno spettacolo straordinario – ricco di colpi di scena, e senza alcun punto morto o sbavatura – che, con i suoi eccellenti attori, tiene desta l’attenzione del pubblico dall’inizio alla fine!

”Agatha – sottolinea il regista Geppy Gleijeses –  è un genio e tale per sempre resterà. E qui, più che in Trappola per topi, più che in Dieci piccoli indiani questo diamante luccica in tutto il suo splendore”. 

Il testo teatrale – rispetto al film capolavoro che ne trasse Billy Wilder – non concede tregua alla tensione.  E – nella schiena di chi osserva – affonda come una lama di coltello affilatissima.

In questo dramma, il gioco non verte tanto sulla psicologia dei personaggi (simulatori occulti, assassini, grandi avvocati) quanto sulla perfezione del meccanismo: un meccanismo infernale e con un colpo di scena dopo l’altro.

“Naturalmente – sottolinea ancora Geppy Gleijeses – metterlo in scena richiede un cast di livello superioree un realismo (non certo naturalismo) rigidissimi. E una dovizia di mezzi scenografici e recitativi.  Io l’ho messo in scena con Giorgio Ferrara, Vanessa Gravina, Giulio Corso, e altri 9 attori, tutti perfettamente aderenti ai ruoli.   In scena avremo lo stenografo che scriverà (con il particolare ticchettio) tutti i verbali del processo su una macchina stenografica autentica del 1948 (la commedia è del ‘53), i sei giurati saranno scelti tra il pubblico sera per sera, e chiamati a giurare e ad emettere il verdetto. Buoni brividi a tutti!”.

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Mimi’da Sud a Sud al Teatro Quirino (Roma)- 26 aprile- 1 maggio2022

aprile 23, 2022

Un viaggio sulle note delle canzoni di Domenico Modugno, con cui Mario Incudine e Domenico Modugno ci raccontano un mondo che cambia, che lotta, che sogna, che sfida convenzioni e stereotipi.  

Mimì, un uomo del Sud che potrebbe avere mille nomi diversi, siamo noi di ogni giorno che passa: Noi di Ieri, Noi di Oggi, Noi di Domani. Noi che desideriamo Volare ma che non sempre sappiamo di avere le ali per poterlo fare.

Noi che desideriamo Volare ma che non sempre sappiamo di avere le ali per poterlo fare.

Sherlock Holmes al Teatro Sala Umberto(Roma) dal 18 febbraio 2020

febbraio 16, 2020

20200214_094550Avventura e suspense costituiscono il mix esplosivo dello “Sherlock Holmes” alla Sala Umberto a Roma.

Questa la sua trama . Londra 1888. Nel quartiere di Whitechappel una serie di terribili omicidi che coinvolgono giovani prostitute sta scuotendo l’opinione pubblica. L’ispettore LESTRADE, disperato per la situazione e la pressione della stampa dell’epoca, decide di presentarsi al 221 B di Baker Street per ingaggiare il famoso detective SHERLOCK HOLMES che, insieme all’inseparabile Dr. WATSON, inizierà le indagini per dare un volto e smascherare il terribile assassino soprannominato JACK LO SQUARTATORE. Durante le indagini incontreranno la famosa spia IRENE ADLER che si unirà a loro.

Nel 1888, Sir Arthur Conan Doyle, il creatore di Sherlock Holmes, fu chiamato più volte da Scotland Yard per consulenze su efferati delitti nella Londra Vittoriana. Lo scrittore scrisse a Scotland Yard le sue intuizioni sul famoso serial killer Jack lo squartatore.

Molti di questi suo scritti sono stati ritrovati da Hellen Salfas ( pseudonimo di un notissimo drammaturgo inglese) che li ha utilizzati per la stesura di questa originale pièce di teatro che unisce un personaggio inventato ma noto – quale Sherlock Holmes – con la realtà di uno dei più crudeli assassini di quegli anni.

Apportando freschezza e modernità (nei linguaggi e nei contenuti), Ricard Reguant, già regista di Dieci piccoli indiani, ha adattato e diretto questa nuova ed originale avventura, avvicinando Sherlock Holmes – icona moderma – alle nuove generazioni. Le sue storie non sono più meri gialli polizieschi ma sollevano domande sul potere politico, investigativo e sociale.

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