Archive for the ‘Sala Umberto’ Category

Stagione 2021-2022 al teatro Sala Umberto (Roma)

settembre 16, 2021

Programmazione della STAGIONE 2021-2022 del teatro Sala Umberto (Roma)

Il settore dello spettacolo è di certo quello tra i più colpiti dalla pandemia da Covid. Il 16 settembre 2021 – con notevole ritardo rispetto alla normalità – c’è stata la presentazione della nuova stagione della Sala Umberto. “Non si può dire che lo Stato non abbia supportato il teatro nel periodo Covid, così devastante – ha sottolineato Alessandro Longobardi – ma il Teatro Privato ha costi di gestione più alti rispetto al supporto ricevuto. Il suo avviamento è compromesso. Ci vorrà tempo e volontà per tornare ad una stabilità. Solo
una responsabilizzazione degli Spettatori potrà consentire di guardare al futuro in modo meno cupo. Ma certamente anche le istituzioni, con i fondi del PNRR possono fare una vera differenza e rilanciare in modo concreto e strategico lo spettacolo dal vivo. Se tutto questo non accadrà e quindi si lasciasse al suo destino un comparto già fragile e in difficoltà ante COVID, avremo tutti perso. Un appello alle istituzioni locali, Comune e Regione: non lasciateci affondare….“. E  ancora – ha precisato Alessandro Longobardi –  “Ora, la parola al pubblico che invito a non esitare a venire da noi perché abbiamo investito nel miglioramento degli impianti di trattamento aria inserendo lampade ad ultra violetti e filtri sanificati. Abbiamo così un abbattimento dei batteri tra 90 e 99% oltre che dei virus. A breve verrà esposta la certificazione”. Il tabellone della Sala Umberto per il 2012-2022 è ricco, vario, bello e interessante.

Qui di seguito quanto emerge dal Comunicato stampa, firmato dallo stesso Alessandro Longobardi.

Alcuni spettacoli sono tra quelli sospesi nel ‘20 per il COVID come L’UOMO LA BESTIA E LA VIRTÙ di Luigi Pirandello, Tartassati Dalle Tasse di Eduardo Tartaglia, LA MACCHINA DELLA FELICITÀdi e con Flavio Insinna.

La stagione apre con un testo molto caldo al centro di uno scontro di potere tra le istituzioni, si parla di Giustizia. Il testo IL SISTEMA scritto dall’ex giudice Luca Palamara insieme ad Alessandro Sallusti è stato adattato per il teatro da Angelo Crespi e poi diretto e interpretato da Edoardo Sylos Labini con Simone Guarany. Al termine di ogni recita seguiranno dibattiti sui temi sollevati alla presenza di Sallusti, Palamara, Sgarbi e tanti altri.

Torna in una nuova edizione MURATORIdi Edoardo Erba, diretto da Peppe Miale, nel quale si affronta il tema dell’estinzione dei luoghi della cultura che non sono redditizi; nella fattispecie un supermercato che ha necessità di ampliare il proprio magazzino invadendo abusivamente il teatro adiacente. Un testo dalle tinte poetiche tipiche della scrittura di Erba che fa riflettere sulla contrapposizione tra neoliberismo e responsabilità sociale dell’impresa verso la comunità ove insiste la stessa.( stakeholders). Con Massimo De Matteo, Francesco Procopio e Angela De Matteo.

NO WAGS: IL CALCIO (NON) E’ UNO SPORT PER SIGNORINE, progetto di Piji Siciliani. E’ uno spettacolo che prende spunto proprio da quell’acronimo profondamente sessista che è WAGS (Wives and Girlfriends of Sportsmen). Spettacolo che evidenzia un passaggio di emancipazione molto forte, una rivoluzione nel calcio femminile che parte nel 2019 grazie all’exploit della nazionale femminile ai Mondiali di Francia, per arrivare alla trasmissione in chiaro delle partite in tv.

Con TADDARITE – testo e regia di Luana Rondinelli, con Donatella Finocchiaro, Claudia Potenza e la stessa Luana Rondinelli – ci troviamo in Sicilia. Ci sono tre sorelle che vegliano il marito morto della sorella minore, tutti gli ingredienti adatti a raccontare un certo tipo di cultura. Una storia crudele, per usare le stesse parole della regista, sul concetto di vergogna, di decenza ma alla fine sulla capacità di reagire e di far sentire la propria voce. Luana non è potuta essere qui oggi, ma ci ha lasciato un video messaggio.

Sempre sul tema di donne forti, FIORI DI ACCIAIO – di Robert Harling, regia di Michela Andreozzi e Massimiliano Vado – è un riadattamento della versione cinematografica di un grande romanzo di formazione. Interpretato da un cast ovviamente tutto al femminile: Tosca D’Aquino (oggi qui insieme a Michela e Massimiliano), Rocío Muñoz Morales, Emanuela Muni, Emy Bergamo, Giulia Weber e Martina Difonte. Con noi oltre a Massimiliano Vado, Francesco Bellomo per Corte Arcana Isola Trovata.

L’ANELLO FORTE – regia di Anna Di Francisca dall’omonimo testo di Nuto Revelli – è un omaggio a Nuto Ravelli e alle testimonianze da lui raccolte in un testo che descrive il Piemonte del dopoguerra grazie alla voce delle donne che sono state protagoniste. L’anello, simbolo di femminilità, come mezzo per raccontare queste storie di passaggio dalla vita e dal lavoro in campagna alla vita e al lavoro nelle fabbriche, oltre alla vita e alle responsabilità famigliari.

Non potevano mancare in questo contesto, Dario Fo e Franca Rame, autori di COPPIA APERTA QUASI SPALANCATA, regia di Alessandro Tedeschi, con Chiara Francini e Alessandro Federico. Uno spettacolo che debutterà non a caso l’8 Marzo, festa della Donna, che è stato spesso rappresentato in Italia e non solo. Un testo sul concetto di monogomia, spesso riferito al solo ruolo femminile. Ecco il video messaggio di Chiara Francini assente perché impegnata su più set cinematografici.

Altra protagonista Monica Nappo con L’ESPERIMENTO da lei scritto e interpretato. Un racconto di una donna che si interroga su una serie di temi: amore, dipendenza, vita coniugale, divorzio, maternità. Tutto questo mentre porta avanti dal vivo un esperimento.
È qui per raccontarci meglio Monica Nappo.

In occasione del centenario della nascita di Giulietta Masina nel 1921, il Teatro Piemonte Europa riporta in scena GIULIETTA, adattamento teatrale di Vitaliano Trevisan, regia di Valter Malosti, dal testo di Federico Fellini Giulietta, con Roberta Caronia. Una storia di sofferenza, sofferenza d’amore da parte di una donna complessa. Abbiamo un video messaggio di Roberta Caronia che ci presenta meglio la figura di questa donna nel racconto scritto da Fellini.

Tornano anche quest’anno le commedie brillanti.

Presentiamo L’UOMO, LA BESTIA E LA VIRTU’, che avrebbe dovuto debuttare nella stagione precedente. Un classico pirandelliano che nel 2019 festeggiava i 100 anni dal debutto sulle scene, per la regia di Giancarlo Nicoletti, con Giorgio Colangeli nei panni del prof. Paolino, Vincenzo De Michele, Valentina Perrella ed un vastissimo cast tra cui Alessandro Giova e Alex Angelini che sono con noi oggi.

MANCA SOLO MOZART – spettacolo nato da un’idea di Marco Simeoli (interprete dello spettacolo) scritto e diretto da Antonio Grosso – è Una storia vera ed intima di “Musica Simeoli”, un negozio di strumenti musicali, una storia che si racconta attraverso e con la musica.

Torna alla sala Umberto Giovanni Scifoni autore e attore di SANTO PIACERE nella sua versione 2.0, una produzione OTI Officine del Teatro Italiano, riproposto in una versione fresca e aggiornata.

NON CI RESTA CHE RIDEREscritto e diretto da Antonio Grosso, con Maria Bolignano, Francesco Procopio, Enzo Casertano, Giuseppe Cantore – è la divertente storia di una Reunion che vede nuovamente protagonista il Teatro e il mondo dell’intrattenimento.

TARTASSATI DALLE TASSE – scritto e diretto da Eduardo Tartaglia, con Biagio Izzo – è la storia di un imprenditore napoletano impegnato nel campo della ristorazione, con voglia di rivalsa sociale, mista ad una certa furbizia tutta italiana.

Genere Thriller: OVVI DESTINI di Filippo Gilli, con Vanessa Scalera, Anna Ferzetti, Daniela Marra, Pier Giorgio Bellocchio. Un mistero, dal sapore nordico per mettere in scena la storia di tre sorelle, dei loro segreti più devastanti, dei loro vizi e delle loro debolezze.

IL CASO TANDOY di Michele Guardì, con Gianluca Guidi e Giuseppe Manfridi. Lo spettacolo tratta con originalità temi attualissimi come la giustizia e le invasioni della privacy da parte delle testate scandalistiche, pronte a scolpire i nomi dei colpevoli prima ancora dei Magistrati.

FIESTA, di RobertoBiondi, Fabio Canino e Paolo Lanfredini, per la regia di Piero Di Blasio, con Fabio Canino, Diego Longobardi, Sandro Stefanini e con Simone Veltroni e Antonio Fiore è – la nuova produzione di OTI , Officine del teatro italiano – è un progetto interamente dedicato a Raffaella Carrà, venuta a mancare in questo terribile anno. Raffaella, un’icona e un’Idola talvolta, pretesto per affrontare temi a volte leggeri, a volte spinosi con satira e ironia.

THE BOYS IN THE BAND di Mart Crowley – regia di Giorgio Bozzo, con Ettore Nicoletti, Federico Antonello, Francesco Aricò, Paolo Garghentino, Gabrio Gentilini – è considerata una pietra miliare del teatro, capace di affrontare in maniera leggera la tematica gay alla fine degli anni ’60, nonostante il movimento omosessuale americano avrebbe iniziato la sua battaglia solamente l’anno successivo. Uno spettacolo rimasto in cartellone per 1.001 repliche fino al 1970.

PERSONE NATURALI E STRAFOTTENTI di Giuseppe Patroni Griffi – regia di Giancarlo Nicoletti, con Marisa Laurito, Guglielmo Poggi, Giancarlo Nicoletti e Livio Beshir- è l’opera di maggior successo di Patroni Griffi, una commedia tagliente e surreale, ambientata in un appartamento che diviene un non luogo, il posto adatto a far emergere le più intime rivelazioni, desideri e discussioni.

PARADISO DALLE TENEBRE ALLA LUCE di Simone Cristicchi, scritto in occasione del settimo centenario della Morte di Dante. Il nuovo progetto del musicista, attore e scrittore che affronta il poema dantesco da un personale punto di vista: il viaggio di Dante come metafora dell’evoluzione ed elevazione umana, in ottica teatrale per voce e orchestra sinfonica.

Infine i recuperi della stagione precedente:

LA MACCHINA DELLA FELICITA’ scritto e diretto da Flavio Insinna, anche quest’anno in occasione della giornata mondiale della felicità che si celebra il 20 Marzo.

EZRA IN GABBIA O IL CASO DI EZRA POUND scritto e diretto da leonardo Petrillo, con Mariano Rigillo e Cicci Rossini: uno spettacolo basato sulle ossessioni, giustizia, libertà e usura che corrode il mondo l’ossessione dell’uomo Pound.

Chiude la stagione a fine maggio Barbara Foria con un nuovo testo VOLEVO NASCERE SCEMA! in fase di elaborazione per la regia da Claudio Insegno.

Torna “INCURSIONI” il contenitore di spettacoli ed eventi singoli che andranno in scena durante l’anno tra i quali ad ottobre Annagaia Marchioro in#POURPARLER di Giovanna Donini, Annagaia Marchioro e Gabriele Scotti.  A novembre Pino Strabioli in SEMPRE FIORI MAI UN FIORAIO! un omaggio a Paolo Policon Marcello Fiorini alla fisarmonica, Antonello Avallonein NOVECENTO di Alessandro Baricco. E altri ancora…

Pubblicità

FIGLIE DI EVA al teatro Sala Umberto (Roma)21 gennaio -9 febbraio 2020

gennaio 20, 2020

20200121_141559

Tre storie in una!

“Figlie di EVA” è la storia; di un uomo potente che frega tre donne, che trovano il modo di vendicarsi; di un ragazzo che incontra tre fate madrine (che lo aiutano a realizzare i suoi sogni) e di tre donne completamente diverse, che diventano amiche nonostante tutto.

20200121_231540

Elvira, la segretaria, vede e risolve. Vicky, moglie tradita,  è una “povera donna di lusso” sposata per il suo patrimonio. Antonia, prof di latino ed emigrata, è precaria, ma bella.

Cosa le lega? Nicola Papaleo, Sindaco disonesto, che le inguaia tutte e tre per diversi motivi. Nella loro vendetta, le tre si coalizzano per far sì che l’odiato Papaleo non venga rieletto sindaco. Insegnano a un aspirante attore tutto quello che serve per diventare un leader. Luca conquista l’elettorato… Anche quando vogliono vendicarsi, se si mettono insieme, le donne sanno creare cose meravigliose.

LA PICCOLA BOTTEGA DEGLI ORRORI al Teatro Sala Umberto (Roma) 3-22 dicembre 2019

novembre 29, 2019

Dopo 30 anni esatti Giampiero Ingrassia torna ad interpretare il ruolo di Seymur in ” La piccola bottega degli orrori”, primo musical italiano prodotto dalla Compagnia della Rancia con la regia di Saverio Marconi.

Che cosa saresti disposto a fare per ottenere quello che hai sempre desiderato? Mentire? Ingannare? Ammazzare… di risate? Tutto questo è possibile grazie ad una pianta “queen”-regima di tutte le piante, che si trova solo in una Piccola Bottega… molto vicino a te! Chiedi a Seymour, il garzone del negozio. O ad Audrey, la ragazza che lui ama. O all’avido Mushnik. O al povero dentista squinternato.

Si morirà dal ridere.

“Misery” al teatro Sala Umberto (Roma) al 19 novembre 2019

novembre 15, 2019

Interpretata da Filippo Dini (di recente insignito del Premio Le Maschere del Teatro Italiano) la vicenda dello scrittore Paul Sheldon – caduto nelle mani della fan Annie Wilkes – rivive ora in teatro. Accanto a lui, la talentuosa attrice Arianna Scommegna, nel ruolo dell’infermiera (Annie Wilkes), e Carlo Orlando nel ruolo dello sceriffo, con musiche di Arturo Annecchino, scene e costumi di Laura Benzi, luci di Pasquale Mari, trucco di Cinzia Costantino e con la traduzione di Francesco Bianchi.

“Tra tutti gli scrittori che animano le creazioni di King, Paul Sheldon è il più forte, il più disperato. Prigioniero del suo talento e della sua vocazione, scopre se stesso nel viaggio all’inferno in compagnia di Annie. E lei è semplicemente indimenticabile” – sottolinea Filippo Dini – Annie è l’esasperazione del desiderio e dell’amore per l’arte, di quella silenziosa e segreta preghiera che ognuno di noi innalza nel proprio cuore ogni volta che voltiamo la prima pagina dell’ultimo romanzo del nostro scrittore preferito; o che sediamo in platea, le luci si spengono e inizia lo spettacolo. Misery è una grande opera sul potere magico della narrazione. Ed ecco perché poter portare questa storia in teatro è una grande occasione e un grande privilegio. Perché il teatro è il luogo della Magia”.

Il testo va ben oltre la storia dello scrittore Paul Sheldon – salvato da un brutto incidente stradale dalla sua fan numero uno che si trasforma in una carceriera – in quanto lo scrittore affronta il suo demone, (incarnato da Annie), tirannico e folle, della creazione, che tutto dona e che in cambio vuole la vita.

L’EMOZIONANTE BALLETTO IL LAGO DEI CIGNI DI PËTR IL’IČ ČAJKOVSKIJ

settembre 9, 2019

La Compagnia Nazionale di Raffaele Paganini presenta, IL LAGO DEI CIGNI: coreografia Luigi Martelletta, musiche Pëtr Il’ič Čajkovskij, interpreti principali Maria Chiara Grasso – Carlo Pacienza, interpreti Lilia Ivanova- ssunta Di Marino- Lucia Bini- Stefano Candelori – Luca Ricci- Lidia Arena- Micol Girasole

Anche se non mancano tutte quelle danze che molti conoscono e si aspettano (i cigni, la danza spagnola, la danza russa, il valzer, i passi a due, e molto molto altro.), nella coreografia di Luigi Martelletta la drammaturgia classica è abbandonata a beneficio di un lavoro stilisticamente più snello e più vivace, alleggerito di tutti i manierismi e pantomime che fanno parte del repertorio classico. La particolarità di questo balletto consiste proprio nella sua capacità di proporsi vivo, in quanto rappresentazione della realtà (una realtà esasperata,ma del tutto riconoscibile, in una dimensione, non semplicemente realista, ma profondamente vera).

L’ideale neoclassico di una bellezza assoluta, regolata da un ordine imperturbabile, è l’obiettivo totalizzante della creazione.

VIVA LE DONNE! Tutte le donne della nostra vita al teatro Sala Umberto (Roma) – 26 febbraio-3 marzo 2019

febbraio 26, 2019

 

La donna è sempre il nostro primo incontro, nel mondo.

Ma, mentre le bambine crescendo diverranno sempre più “colleghe” della madre, i maschi –  dopo tanti incontri (con la madre, la tata, la sorella, la nonna, la prima amichetta, la maestra, la fidanzata importante, la moglie, la figlia, la ex moglie, la seconda moglie e si spera l’ultima, la suocera e addirittura la seconda suocera!) ecc.) dovranno crescere…

Con la sua solita garbata ed elegante ironia, Riccardo Rossi ci racconta questo viaggio, nella consapevolezza della schiacciante superiorità delle donne.

“Gli uomini sono donne che non ce l’hanno fatta…” (Groucho Marx)

https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=10213908377000523&id=1141940195

@ParuoloS

https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=10213917915198972&id=1141940195

L’importanza di chiamarsi Ernesto alla Sala Umberto (Roma)- 19-24 febbraio 2019

febbraio 18, 2019

 

 

Bello spettacolo ricco di ironia – quasi una vera e propria parodia stile inglese! – brillante e non privo di sorprese e colpi di scena…

Questa “commedia frivola per gente seria” è l’esempio più bello di come O.Wilde  (con un rovesciamento paradossale del senso, attraverso una scrittura in codice che strizza l’occhio all’ambiente omosessuale dell’epoca, e con uno strano umorismo da commedia hollywoodiana) sveli la falsa coscienza di una società che mette il denaro e una rigidissima divisione in classi al centro della propria morale.

Scompigliando l’ordinato repertorio della saggezza popolare, la Commedia rovescia note frasi fatte: “Quel che Dio ha diviso, l’uomo non cerchi di riunire”. “L’antico e tradizionale rispetto dei vecchi per i giovani è morto e sepolto”. “Sono convinta che il campo d’azione di un uomo debbano essere le mura domestiche. Ogni qualvolta un uomo comincia a trascurare i suoi doveri casalinghi, diventa penosamente effeminato”.. e via così.

Restituire questa allegra cattiveria – sottolineano Bruni e Frongia – richiede una mano registica  leggera e complice. Il palcoscenico diventa così un foglio bianco su cui far risaltare i “colori” dei personaggi in un gioco che prende in prestito ai cartoon e all’immaginario pop la capacità di sintesi e di leggerezza e lascia campo libero ai funambolismi verbali, alle vertigini di una logica ribaltata che a volte sembra ispirarsi al mondo alla rovescia del nostro amato Lewis Carroll».

Bello spettacolo brillante, ricco di ironia – quasi una parodia in stile inglese – e…non privo di sorprese e colpi di scena.


Nello spettacolo Ida Marinelli veste i panni di Lady Bracknell, Giuseppe Lanino quelli di John  Worthing e Riccardo Buffonini quelli di Algernon Moncrieff; Elena Russo è Gwendolen e Camilla Violante Scheller la giovanissima Cecily, Luca Toracca veste la tonaca del reverendo Chasuble, Cinzia Spanò è la governante Miss Prism e Nicola Stravalaci il maggiordomo e il cameriere.

 

THAT’S LIFE alla Sala Umberto (ROMA) 12-17 febbraio 2019

febbraio 15, 2019

Dopo averci raccontato con “L’amore è un gambero” pregi e difetti dell’amore (e degli uomini), Riccardo Rossi  – attraverso aneddoti personali e l’osservazione di amici, parenti e chiunque gli capiti a tiro – ci racconta la vita..

Da adolescenti seguivamo le mode e vestivamo tutti allo stesso modo. Superati i 50 facciamo tutti esami clinici e check-up fisici vari, a 40 “è l’età migliore”, a 20 “magari averceli ancora” e così via.

E a 90? “Arrivarci…”.

Come al solito, si può apprezzare  un Riccardo Rossi arguto, brillante e divertente.

 

L’amore è un gambero – Sala Umberto (Roma) 5-10 febbraio 2019

febbraio 1, 2019

Inizia con “L’Amore è un gambero” la trilogia di Riccardo Rossi che – con la sua consueta elegante ironia – stila il suo imperdibile Manuale d’amore, spiegando i trucchi per affrontare al meglio tutte le fasi che un amore deve affrontare per sopravvivere a sé stesso.

Il fil-rouge è l’esperienza.

Ripercorrendo tutto a marcia indietro – come farebbe appunto un gambero – il grande Rossi ci fa capire che l’amore vero è quello che si ricorda, quello che “ti ritorna in mente” l’unico che ancora ci fa tremare la voce e brillare gli occhi…

Strepitose – per intelligenza brio ed ironia – anche la messa in scena del “matrimonio (dalla strana camminata dei padri al pranzo troppo ricco alle foto ecc.) e la lettura commentata di coppie celebri. Tenero il ricordo conclusivo del grande amore da cui lui stesso e’ nato. Molto belli gli effetti di luci che fanno da scenografia e le splendide musiche che accompagnano tutto lo spettacolo.

                                      20190201_133913

 

Colpo di scena al Tetro Sala Umberto di Roma (15 gennaio-3 febbraio 2019)

gennaio 9, 2019

Al teatro Sala Umberto torna il bravissimo e brillante Carlo Buccirosso.

In classico commissariato di provincia, il vice questore Armando Piscitelli, conduce da sempre il proprio lavoro nel rispetto del più integerrimo rigore – con la tenacia e la fede di un missionario, inviato dal cielo per ripulire e debellare “le barbarie di tutti i santi giorni” – finché si vedrà costretto all’inevitabile sacrificio di un capro espiatorio a lui tristemente noto, tale Michele Donnarumma, il che sconvolgerà la sua salda religione.

Solo allora, il paladino Armando per la prima volta nella sua vita, cercherà conforto nel tepore degli affetti familiari. Ma neppure il tepore di un sicuro nascondiglio di montagna potrà sottrarre lo spettatore, ed il povero vice questore, dal più classico, ma “si spera” imprevedibile, colpo di scena finale…