Mai più di ora, ristrutturazioni e fusioni sono al centro dell’attualità, spesso per far fronte alla concorrenza cinese – e di altri soggetti emergenti – sul mercato mondiale.
“Anticipazione e gestione partecipativa del cambiamento nelle imprese in periodo di crisi e di mutamento tecnologico” è il titolo della 12esima Biennale Lasaire (Laboratoire social d’actions, d’innovations,de reflexions et d’echanges) – tenutasi a Parigi (12-13 ottobre 2017) – il cui tutto sarà a breve leggibile nel loro sito: due giorni di intenso lavoro (in cui sono confluiti ben 5 seminari in Spagna, Belgio, Italia, Romania e Germania) che hanno visto la partecipazione di esperti, studiosi, sindacalisti, istituzioni ecc..
L’attualità indica la necessità di mettere in piedi dei leader europei ma – finora – non ha rimesso in causa il carattere spesso unilaterale della governance delle imprese, anche se esistono strumenti europei per l’informazione e consultazione dei lavoratori, per un loro accompagnamento finanziario (in caso di ristrutturazioni e necessità di adattamento), per l’anticipazione dei cambiamenti, e per scambio e diffusione di buone pratiche. Questi strumenti – spesso – non sono applicati, o sono male applicati, e andrebbero rivisti (ad esempio è il caso la Direttiva sui CAE-Comitati aziendali europei).
Intanto, nel suo discorso sullo stato dell’unione il Presidente Juncker ha proposto un’Autorità europea del lavoro, tutta da analizzare.
Su questo – e altro – mi soffermo in questa mia Inchiesta, pubblicata in due Parti da il Giornale dei Comuni.
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