Archive for the ‘danza classica’ Category

Il lago dei cigni al TeatroVerdi (Salerno 6-7 maggio 2023)

Maggio 4, 2023

Si ringrazia Elena Paruolo per questo suo contributo.

Primo dei tre balletti di Čajkovskij, Il lago dei cigni, composto tra il 1875 e il 1876, è uno dei più famosi balletti del XIX secolo.  Modellata su diverse fiabe popolari – russe e tedesche – la trama del balletto narra la storia d’amore tra il Principe Siegfried e la bella Principessa Odette, trasformata in cigno da un maleficio del perfido stregone Rothbart.

Il principe Siegfried – di cui si festeggia il compleanno – al ballo del castello dovrà scegliersi una sposa. Intanto va a caccia. Sulle rive di un lago, a mezzanotte, è attratto da un bellissimo cigno che all’improvviso si trasforma nella principessa Odette, che gli rivela la maledizione che ha colpito lei e le sue amiche. Solo l’amore incondizionato di chi non ha mai giurato amore può sconfiggere l’incantesimo per cui possono riassumere sembianze umane solo di notte. Colpito dall’amore e dalla pietà per la bella Odette, Siegfried, sicuro della forza e della durata dei suoi sentimenti, decide di salvare Odette. La sua amata lo avverte che lo stregone, cercherà di fargli rompere il giuramento di fedeltà e che, se lo farà, sia lei che le sue amiche periranno.

Sta sorgendo l’alba. Le fanciulle devono trasformarsi di nuovo in cigni. Intanto il mago malvagio ha intercettato la conversazione di Odette e Siegfried.

Al ballo nel castello, il malvagio Rothbart porta con sé anche la figlia Odile, che assomiglia in modo impressionante a Odette.  Siegfried – convinto che questa è la sua Odette prescelta, la fanciulla-cigno –  dice alla madre che ha deciso di sposare la figlia di Rothbart. Quando capisce l’inganno si precipita verso il Lago dei Cigni.  Il malvagio stregone invoca gli elementi della natura contro gli innamorati.  Ma niente può spezzare il loro amore e separarli.  In un duello con Siegfried muore Rothbart. Odette e Siegfried, circondati dalle fanciulle, incontrano i primi raggi del sole sorgente.

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Lo Schiaccianoci all’Auditorium Conciliazione (Roma) dal 20 al 26 dicembre 2019

dicembre 16, 2019

A Roma torna Lo Schiaccianoci , versione classica, nella rilettura di Luciano Cannito, con il sogno di Clara, la battaglia tra soldatini e topi, la Fata Confetto, il principe… e la meravigliosa musica di Tchaikovsky, con gli straordinari primi ballerini ospiti Ksenia Ovsyanick, Dinu Tamazlacaru, Tatiana Melendez, Vincenzo Di Primo.6

Danza e musica splendide. Pura bellezza, armonia e leggerezza, in una magica ed onirica atmosfera natalizia! Bravi tutti.

Vincenzo Di Primo, direttamente da New York e per la prima volta in scena a Roma, sarà guest nelle recite del 25 e 26 Dicembre

Lo Schiaccianoci al Teatro Quirino (Roma) 17 dicembre-22 gennaio 2020

dicembre 16, 2019

La rilettura del più classico dei classici ribalta l’ambientazione originale del Primo atto: l’enorme casa borghese diventa um’immaginaria periferia metropolitana, con senzatetto e ribelli senza fortuna. Nessun soldatino, ma solo un principe, il Fuggitivo, e la sua amata.

I due giovani tenteranno il grande salto oltre il muro, e affronteranno bande di uomini oscuri, vigilanti di rivoluzionari tumulti. La tradizionale ‘battaglia dei topi’ si trasformerà in un cruento scontro di strada il cui esito sarà l’evasione del Fuggitivo e la salvezza di Clara. Attraverso il viaggio immaginario di Clara (prima di decidere se seguire o no il suo eroe verso luoghi ignoti) la coppia di avventurosi inizierà una nuova vita, non bella e fantasiosa come quella immaginata, ma pur sempre fiduciosa verso il futuro.

Il Secondo atto riaggancia ambientazioni e personaggi della tradizione: un incanto che cancellerà per un attimo gli incubi grigi di una vita nell’ombra. La magia non durerà tuttavia per sempre e sul finale Clara – pur tentando davvero la fuga da quel luogo – tornerà ad osservare il muro della sua prigionia. Dall’altra parte continueranno a vivere gli invisibili..

Un piccolo capolavoro, senza tempi morti, e senza imperfezioni, con musica stupenda, belle scenografie (ecologiche) e coreografie, e dei ballerini fantastici. Da vedere! Fresco, brioso, divertente e coinvolgente.

L’EMOZIONANTE BALLETTO IL LAGO DEI CIGNI DI PËTR IL’IČ ČAJKOVSKIJ

settembre 9, 2019

La Compagnia Nazionale di Raffaele Paganini presenta, IL LAGO DEI CIGNI: coreografia Luigi Martelletta, musiche Pëtr Il’ič Čajkovskij, interpreti principali Maria Chiara Grasso – Carlo Pacienza, interpreti Lilia Ivanova- ssunta Di Marino- Lucia Bini- Stefano Candelori – Luca Ricci- Lidia Arena- Micol Girasole

Anche se non mancano tutte quelle danze che molti conoscono e si aspettano (i cigni, la danza spagnola, la danza russa, il valzer, i passi a due, e molto molto altro.), nella coreografia di Luigi Martelletta la drammaturgia classica è abbandonata a beneficio di un lavoro stilisticamente più snello e più vivace, alleggerito di tutti i manierismi e pantomime che fanno parte del repertorio classico. La particolarità di questo balletto consiste proprio nella sua capacità di proporsi vivo, in quanto rappresentazione della realtà (una realtà esasperata,ma del tutto riconoscibile, in una dimensione, non semplicemente realista, ma profondamente vera).

L’ideale neoclassico di una bellezza assoluta, regolata da un ordine imperturbabile, è l’obiettivo totalizzante della creazione.

Ue:una nuova Agenda per la cultura?

luglio 26, 2018

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Ue: una nuova Agenda per la cultura? E’ il titolo della mia inchiesta, leggibile in questo ultimo numero di Tempo Libero (rivista  on line della Fitel):  qui  di seguito il suo link:

https://ita.calameo.com/read/004570318dab7987d7f8d

Buona lettura!

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IL lago dei cigni al Teatro Brancaccio (Roma) solo il 28 aprile 2018

aprile 27, 2018

IL LAGO DEI CIGNI – musiche di P.I. Chaikovskj e coreografia di Luigi Martelletta – messo in scena al teatro Brancaccio dalla Compagnia nazionale Raffaele Paganini vuole mettere in evidenza alcuni aspetti del libretto finora trascurati dalla coreografia originale del repertorio classico.

Autentica creatura dell’oggi e del presente (con tutto ciò che questo comporta), in quanto rappresentazione della realtà, la sua particolarità consiste proprio in questa sua capacità di proporsi attualissimo pur dimorando in un suo pianeta espressivo che sa di antico, già visto e già vissuto.  Fortemente legato alla tradizione accademica, Luigi Martelletta propone un lavoro stilisticamente più snello – alleggerendo manierismi e pantomime che fanno parte del repertorio classico. Il suo obiettivo? L’ideale neoclassico di una bellezza assoluta, regolata da un ordine imperturbabile.

Bello spettacolo: fonte di grande energia.

Festival del Russian Ballet Theatre al Teatro Quirino (Roma) 24-29 aprile 2018

aprile 19, 2018

 

 

Il Russian Ballet Theatre è un prestigioso corpo di ballo  fondato nel 2001 dalla ballerina e maestra Anna Grogol, che dirige tuttora il teatro. A Roma – ultima tappa di una sua lunga tournée europea – mette in scena i migliori spettacoli dei balletti classici russi:

  • GISELLE (24-25 aprile 2018)  – Il Balletto (di due atti) è considerato il simbolo del balletto classico e romantico. 
  •  LA BELLA ADDORMENTATA (26-27 aprile 2018) è il secondo dei tre balletti di Čajkovskij. Il libretto fu scritto interamente dal principe e sovrintendente dei Teatri Imperiali di San Pietroburgo Ivan Vsevolozhs. La coreografia venne affidata a Marius Petipa. La prima rappresentazione ebbe luogo il 15 gennaio 1890 presso il Teatro Mariinskij di San Pietroburgo, con successo fu immediato.
  • CARMEN – DANZE POLOVETSIANE (28-29 aprile 2018) Dopo il grande successo della prima versione di Marius Petipa,  Carmen ha ispirato coreografi che – affascinati da questa storia – ogni volta offrono la loro interpretazione del testo. Danze Polovetsiane  – che si ispira all’opera “Il principe Igor” – grazie alle musiche melodiose, celebra l’importanza della danza anche in campo di battaglia.

 GISELLE – La sua messa in scena al Quirino e’ uno spettacolo splendido: elegante, raffinato, fonte di leggerezza, emozioni ed energia. Bravissimi tutti: protagonisti e corpo di ballo. Belli, costumi, colori, coreografie ed effetti speciali.

 

 

GISELLE e’ un balletto classico-romantico (nato dall’idea del romanziere francese Théophile Gautier, autore del libretto) musicato da Adolphe-Charles Adam, uno tra i più celebri compositori di musiche per balletto. Il 28 giugno del 1841, all’Opera National de Paris – con Carlotta Grisi nel ruolo di Giselle – il balletto riscosse un successo incredibile, tanto che ancora oggi viene considerato come uno dei più grandi balletti classici mai rappresentati. I nomi delle danzatrici che hanno interpretato questo ruolo sono tra i più famosi.

Théophile Gautier – dopo la lettura del De l’Allemagne di Heinrich Heine – rimase impressionato dalla suggestività dei luoghi descritti e soprattutto della Saga delle “Villi” (dalla radice slava Vila che significa fata). Villi – nella mitologia dei popoli slavi – designano gli spiriti di giovani fanciulle morte infelici perché tradite o abbandonate prima del matrimonio. Vendicative e spettrali, incapaci di trovare riposo eterno nella morte, ogni notte vagano in cerca dei loro traditori e li costringono, con l’aiuto di rametti di vischio apparentemente magici, a ballare convulsamente fino a provocarne la morte per sfinimento o fino a che, totalmente indeboliti, non vengano gettati in un lago nelle loro vicinanze. Alla morte del rispettivo traditore, le Villi si dileguano e con esse svanisce, finalmente placato, il fantasma della fanciulla morta per amore.

A differenza di altri balletti romantici, nel corso del tempo Giselle non ha subito significative modifiche per quanto concerne la coreografia. Il merito del successo del balletto nel Novecento è da attribuirsi soprattutto alla produzione dei Balletti russi di Sergej Diaghilev. Sul piano musicale, l’importanza attribuita a questo balletto classico è dovuta soprattutto alla sua originalità rispetto alla musica del tempo. Oggigiorno le produzioni di Giselle sono danzate su musiche considerevolmente lontane dai brani originali di Adam.

Ci sono sette temi principali nel balletto:  i mietitori, i cacciatori, le Villi e Hilarion; e   il tema della danza e due leitmotiv d’amore.   Questa precisa struttura è stata volutamente studiata per favorire la narrazione del balletto.

Il balletto classico si compone in due ATTIi:

– il primo riguarda la vicenda di Giselle che si innamora del principe ma muore di crepacuore quando scopre di essere stata ingannata da luiche culmina nella sua morte

– il secondo atto invece riguarda la leggenda delle Villi e l’amore di Giselle per Albrecht . Giselle è uno spirito e danza con il principe per evitarne la morte secondo il crudele volere delle Villi. E culmina nella volontà di salvargli la vita, anche se egli è stato la principale causa della sua morte.

Eccellenti e gioiosi: gran bello spettacolo la Bella addormentata messa in scena dal Russian dance Theatre al teatro Quirino.

 

Basato sulla fiaba di Charles Perrault LA BELLA ADDORMENTATA è il secondo, per cronologia di composizione, dei tre balletti di Čajkovskij. Il libretto fu scritto interamente dal principe e sovrintendente dei Teatri Imperiali di San Pietroburgo Ivan Vsevolozhsky, la coreografia venne affidata a Marius Petipa. La prima rappresentazione – che ebbe luogo il 15 gennaio 1890 a San Pietroburgo – fu un successo immediato.

Nel Primo Atto, alla corte di re Floristano, viene indetta una festa per il battesimo della principessa Aurora. Vengono invitati cavalieri, dame e le fate buone del regno, che portano con loro doni per la principessa. Tra gli invitati però manca la fata Carabosse che  per vendicarsi getta una maledizione alla piccola: al sedicesimo anno di età, la principessa morirà pungendosi con un fuso. La fata dei Lillà però, non avendo ancora fatto il suo regalo, decide di modificare la maledizione: questa non morirà alla puntura, ma sprofonderà solamente in un lunghissimo ed eterno sonno, che coinvolgerà tutta la corte e che avrà fine solamente grazie al bacio di un giovane principe.

Nel Secondo Atto, il principe riesce ad entrare nel castello e, trovata la principessa, le dà un bacio- Spezzando l’incantesimo; la corte si risveglia e le danze ricominciano. E il principe potrà la sposare la principessa Aurora.

Nel Terzo Atto, c’è una grande festa al castello e tra gli invitati compaiono l’Uccello Azzurro e la principessa Florin; compaiono anche molti dei personaggi delle fiabe di Perrault. I due promessi sposi danzano in un celebre passo a due, e con loro anche tutti gli invitati in onore del futuro re e della futura regina.

CARMEN   è la storia della tragica passione di don José per una zingara che egli ucciderà, dopo una serie di altri delitti, in un impeto di gelosia.

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Meilhac e Halévy trassero dalla novella un libretto per il dramma lirico in 4 atti musicato da G.Bizet e rappresentato all’Opéra-Comique di Parigi nel 1875, con scarso successo. L’opera (considerata il capolavoro di Bizet) – segnando una svolta nella storia del gusto operistico – venne presa a modello dalla scuola “verista”.

Solo recentemente si è tornati alla versione originale con  dialoghi parlati.

Alla novella e al suo soggetto sisono ispirati  anche diversi balletti,  utilizzando, in tutto o in parte, le musiche di Bizet.  Basti pensare a balletto di Roland Petit; o all’altra importante versione di Carmen, coreografata da Alberto Alonso a Mosca nel 1967; o al balletto intitolato Carmen et son Torero, messo in scena a Madrid da Marius Petita nel 1875.  Formato alla scuola francese, Marius Petipa – che può essere considerato il vero fondatore del balletto classico (grande continuatore della tradizione romantica ed uno dei più grandi coreografi di ogni tempo) – ha sviluppato considerevolmente la tecnica del balletto classico influenzando in modo particolare l’evoluzione e lo sviluppo della scuola russa.  Maestro di danza e primo maître de ballet del balletto imperiale di San Pietroburgo (Russia) tra il 1862 e il 1905,  Marius Petipa fu creatore di oltre cinquanta balletti, molti dei quali permangono nel repertorio classico odierno.

Dopo il grande successo della prima versione di Marius Petipa CARMEN ha molto ispirato i coreografi che, affascinati da questa storia, ogni volta offrono la loro interpretazione del testo. 

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DANZE POLOVETSIANE  si ispira all’opera “Il principe Igor”.

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