I cambiamenti climatici – le loro evidenti molteplici conseguenze catastrofiche – non danno tregua. Ma le motivate ambizioni del Green Deal dell’UE, e il primo round di votazioni sul Pacchetto “FitFor55”, al Parlamento europeo, hanno fatto esplodere un duro scontro all’interno della maggioranza che sostiene la Commissione Ursula von del Leyen.
Nell’impossibilità di un accordo, la riforma del sistema ETS (che regola lo scambio delle quote di emissioni inquinanti) la Carbon tax e il Fondo sociale son dovuti tornare nella Commissione parlamentare Ambiente per cercare una sintesi tra diverse posizioni politiche. Alcuni emendamenti adottati puntavano a ritardare fino al 2034 l’eliminazione delle quote gratuite per le industrie inquinanti e la conseguente introduzione della Carbon tax. In definitiva, Verdi e Socialisti-Democratici hanno deciso di votare contro l’approvazione finale del testo perché inquinato dagli emendamenti pro-industrie inquinanti.
Alcuni Gruppi politici (e delegazioni nazionali) si sono ritrovate divise tra voti favorevoli , voti contrari, e astensioni.
E’ stata invece adottata la proposta di divieto di vendita dei veicoli con motore termici a partire dal 2035, (eccetto piccole industrie tipo Ferrari e Lamborghini). I Popolari hanno presentato un emendamento per consentire alle case automobilistiche di mantenere una quota pari al 10% di mezzi con motori a combustione interna (cioè a diesel, benzina o gpl) anche dopo il 2035, ma è stato respinto. Per favorire una mobilità sostenibile, si potranno vendere solo auto e camion a emissioni zero. Da qui, forti preoccupazioni nel mondo dell’industria. Molte fabbriche rischiano di chiudere i battenti. E migliaia di lavoratori – se non saranno aiutati per una loro rapida trasformazione in abili esperti elettrici per ricollocarsi nel mercato del lavoro – si ritroveranno senza lavoro. Ci sarà da innovare, e da adeguarsi,- bene e subito. Inoltre si teme che puntare solo sull’auto elettrica creerà dipendenza dalla Cina che – grazie alla sua presenza in Africa, e altri paesi dotati delle necessarie materie prime – sembra aver acquisito un monopolio nel campo delle batterie. Su questa norma dovrà ora esprimersi il Consiglio, per poi avviare i lavori del trilogo (Commissione Consiglio Parlamento europeo).