Con Come tu mi vuoi il regista De Fusco prosegue nella sua ricerca su Pirandello, ma lo fa (tra l’altro da direttore del Teatro Stabile di Catania) con l’intenzione di inaugurare un progetto volto a illuminare le aree meno consuete del repertorio pirandelliano. Allontanandosi da ogni connotazione caricaturale dei personaggi (in una scenografia ispirata alla galleria degli specchi de La signora di Shangai di Orson Welles) crea atmosfere quasi cinematografiche, da noir anni ’40.
E sottolinea la drammatica chiusura di tutti i personaggi, a cominciare proprio dall’Ignota.
In effetti il Come tu mi vuoi del grande Pirandello è un dramma scritto alla fine degli anni venti che prende lo spunto da un avvenimento di cronaca realmente accaduto. La vicenda riguarda un personaggio enigmatico di cui all’inizio non si conosce il nome, l’Ignota. Questa femme fatale abita presso una famiglia a Berlino. E’ l’amante del padre di famiglia e della figlia di lui. Con la conoscenza di un personaggio chiamato Boffi le si presenta l’occasione di rientrare in Italia. Ma non mancano colpi di scena…
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