LA SIGNORA DEL MARTEDI al Teatro Verdi (Salerno, 2-5 febbraio 2023)

Si ringrazia Elena Paruolo per questo suo contributo.

La signora del martedi – in scena al Teatro Verdi di Salerno con regia di Pier Paolo Sepe, e interpretata da Giuliana De Sio con Alessandro Haber, e Paolo Sassanelli, Riccardo Festa e Paolo Persi – è un bello spettacolo, intrigante e sorprendente, che alternando ironia passione e disincanto mette in scena un’ora settimanale di sesso e sentimenti.

Nel secondo atto, vi si alternano vari generi (il thriller, il vaudeville, il noir).  Ci sono battute che sollecitano le risate degli spettatori. C’è ironia. Ci sono molte canzonette degli anni settanta che mirano a sciogliere un po’ la tensione. C’è il tango. Lo spettacolo si chiude con la protagonista che balla un tango.  

 La scena del mirabile tango finale – riflesso nello specchio – è splendida!

Nato dall’immaginazione di Massimo Carlotto, il testo – precisa bene il regista – “è intriso di torbida sensualità ma anche di dolcezza e di grazia, arricchito da un’ironia elegante e tagliente che produce leggerezza e sorriso. Uno stato di tensione, di trepidazione, attraversa tutto lo spettacolo e ci accompagna fino all’imprevedibile conclusione, lasciandoci senza fiato”.     

Questa la sua trama.   Una donna, Alfonsina Malacrida, detta Nanà, da nove anni, ogni martedì, tra le quindici e le sedici, va a comprarsi un’ora d’amore.  Lui, Bonamente Fanzago – ex porno e gigolò – è rimasto con quest’unica cliente: la signora del martedì.  Gli incontri avvengono presso una pensione il cui proprietario vive la sua condizione di travestito nascondendosi da un ambiente ipocrita e perbenista.  Un giorno, in presenza di Nanà, alla porta di Bonamente, bussa Pietro Emilio Belli, giornalista di cronaca senza scrupoli.  Il suo articolo – da cui emerge il passato oscuro di Nanà – potrebbe distruggerla.  Bisogna agire…

Il 3 febbraio, nel foyer del teatro – nel contesto del ciclo di appuntamenti “Giù la maschera” – pubblico e stampa hanno avuto l’opportunità di discutere dello spettacolo con gli attori.  

“Nanà è un personaggio tragico – ha sottolineato Giuliana de Sio – Scrive racconti per bambini, forse per riscattare la sua tragica infanzia.  Da bambina è costretta a prostituirsi. E per farlo ascolta musica di tango. Poi viene accusata di omicidi, e pur essendo innocente si fa 20 anni di carcere”.    E’ un personaggio in evoluzione che si trasforma.

Nel primo atto, De Sio indossa una maschera, una corazza per non lasciare trapelar niente di sé.  Poi, nel secondo atto, pressata dalle domande di un sedicente giornalista (che è stato suo cliente e che avrebbe voluto vivere con lei) il suo personaggio si sfalda. E lei inizia a raccontare la sua storia, a partire dalla sua infanzia tragica. E, se nel primo atto si esprime con un linguaggio quasi forbito, nel secondo atto il suo linguaggio cambia, e si impoverisce sempre più. 

E anche gli altri personaggi (il sedicente giornalista, la tenutaria dell’albergo in cui si svolge l’azione che è un uomo che si veste da donna, l’attore di film porno) si trasformano e –  tirando giù la maschera – si rivelano per ciò che sono.  


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