Archive for febbraio 2023

L’Occidente unito, diviso dal resto del mondo

febbraio 23, 2023

L’United West, divided from the rest  – policy brief dell’ECFR (European Council on Foreign Relations )  a cura di Timothy Garton Ash, Ivan Krastev e Mark Leonard  – rivela una netta divisione tra Occidente e resto del mondo su Ucraina, democrazia e futuro ordine globale.   Basandosi sui dati di sondaggi svolti in dieci Paesi europei, incluso il Regno Unito, e in Cina, India, Turchia, Russia, e USA (i Paesi ‘CITRUS’, per utilizzare l’acronimo coniato dall’Università di Oxford) –   a un anno dall’invasione russa dell’Ucraina –  rileva che gli Stati Uniti e gli alleati europei hanno riacquistato un ruolo preminente sulla scena globale, ma il divario tra la loro prospettiva e quella del resto del mondo si è ampliato.   

Cosa, questa, a mio avviso, evidente anche se si tiene conto della Risoluzione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite che chiede il ritiro immediato delle truppe russe dall’Ucraina, nel febbraio 2023, adottata con141 voti a favore, 32 astenuti e 7 voti contrari. 

Questi i Paesi che si sono astenuti: Algeria, Angola, Armenia, Bangladesh, Bolivia, Burundi, Central African Republic, Cina, Congo, Cuba, El Salvador, Ethiopia, Gabon, Guinea, India, Iran (islam), Kazakhstan,  Kyrgyzstan, Lao PDR, Mongolia, Monzabique, Namibia, Pakistan, South Africa, Sri Lanka, Sudan, Tajikistan, Togo, Uganda, Uzbekistan, Vietnam, Zimbabwe

E questi i Paesi che hanno votato contro: Belarus, Dem PR of Korea, Eritrea, Mali, Nicaragua, Russian Federation, Syrian Arab Republic

Da notare che la Risoluzione adottata dalle NU non contiene la proposta di istituire un Tribunale penale internazionale per i crimini di guerra (uno dei 10 punti del piano di pace dell’Ucraina).

La Russia si ritrova – in pessima compagnia – con Paesi molto poco attenti al rispetto dei diritti umani fondamentali. La Cina sta preparando un Piano di pace. Come l’India – ancora una volta – si e’ astenuta. E resta da vedere se riuscira’a fare prevalere gli interessi collettivi e a mettere in moto un ingranaggio positivo.

E L’Unione europea? Come precisato dall’alto rappresentante per la politica estera Timmermans, l’UE auspica una pace giusta al piu’presto e supportera’ l’Ucraina affinche’ diventi un prospero paese dell’Unione. I 27 hanno ribadito che saranno con l’Ucraina fino a quando sara’necessario e che la supporteranno anche tramite appalti comuni eurppeo per produrre armi.

In Occidente dominano quello che i ricercatori chiamano ‘il partito della giustizia” e l’obiettivo di una vittoria –  In Europa, la guerra in Ucraina è vista come un attacco all’intero continente, e non solo a un Paese vicino.  Lo si evince – tra altro – dal forte sostegno pubblico alle sanzioni dell’UE, e dalle nette maggioranze favorevoli alla messa al bando dell’energia russa.  

L’opinione prevalente è che l’Ucraina debba riconquistare tutto il suo territorio, anche a costo di un conflitto prolungato.   A un anno di distanza dallo scoppio del conflitto dal sondaggio emerge che «l’Occidente ne esce più unito che mai sull’obiettivo di vincere la guerra”.   Ma – secondo Mark Leonard – questo obiettivo diventa sempre meno influente a livello globale.

Secondo Ivan Krastev, «nell’Ue e negli Stati Uniti consideriamo l’aggressione russa come un’eccezione, perché ci consideriamo eccezionali noi. Per gli altri è semplicemente un’ennesima guerra» e non un’eccezione.  E, mentre l’opinione pubblica occidentale vede il futuro come una competizione bipolare tra USA e Cina, gli altri immaginano uno scenario sempre più frammentato.  E per paesi come l’India questa guerra rappresenta paradossalmente un’opportunità per conquistare spazio di manovra.  

Ecco perché secondo Timothy Garton Ash, «il principale errore strategico che l’UE possa fare è rivolgersi a un generico Sud globale invece di fare piani di azione diversi per ogni attore».  Inoltre, malgrado l’apparente compattezza del blocco occidentale, esistono sfumature differenti all’interno della stessa UE.   Secondo Krastev «noi Europei abbiamo gli stessi sogni, ma diversi incubi».  Garton Ash, Krastev e Leonard sono concordi nel pensare che l’Occidente dovrà affrontare ostacoli sempre maggiori nel confronto con le potenze emergenti.

I Paesi non occidentali vorrebbero che la guerra finisca il prima possibile, anche se questo vuol dire che l’Ucraina debba cedere parte del proprio territorio alla Russia.  Ben due terzi degli intervistati ritengono che la Russia continui a svolgere un ruolo centrale sulla scena globale, nonostante il conflitto, e i cinesi e i turchi considerano Mosca un “alleato” e un “partner” strategico del loro Paese.   

Molti credono che il sostegno degli Stati Uniti e dell’Europa all’Ucraina sia finalizzato esclusivamente alla “difesa del dominio occidentale”.  

 E c’è una certa (e meglio sarebbe dire forte) sottovalutazione della democrazia.  In Cina, più di tre quarti (77%) degli intervistati ritiene che il proprio Paese sia una “vera democrazia”, superiore ai modelli politici di Stati Uniti ed Europa. Allo stesso modo, in India (57%) e Turchia (36%), la maggioranza crede che il proprio modello democratico funzioni meglio di quelli degli altri Paesi.

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Bayadere al Teatro dell’Opera (Roma, 25 febbraio-2 marzo 2023)

febbraio 21, 2023

Spettacolo bellissimo, romantico e brioso, tra l’altro con simpaticissimi selvaggi (vera forza della natura) nel Primo tempo. Fantastici ballerini e musica, originali imponenti e colorate le scenografie (piu’o meno stilizzate e semi-moderne), stupendi i costumi, affascinanti coreografie, colori e luci. Pura armonia di musica, movimenti e danza. Vera gioa per udito e vista! Non a caso pubblico super entusiata.

Nella sua lunga storia, La Bayadère è stata allestita e rivisitata molte volte. La nuova Bayadère (in 3 Atti) in scena al Teatro dell’Opera di Romafirmata da Benjamin Pech – segna il debutto al teatro Costanzi di Olga Smirnova e Victor Caixeta (due danzatori che hanno lasciato la Russia dopo l’invasione dell’Ucrania). Nei ruoli dei protagonisti si alternano anche Jacopo Tissi, Maia Makhateli, Rebecca Bianchi e Alessio Rezza. E il nuovo allestimento è impreziosito dalle scene di Ignasi Monreal, che immergono in un universo onirico e senza tempo, dalle luci di Vinicio Cheli e dai costumi di Anna Biagiotti.

Ideata da Marius Petipa nel 1877 nello stile del Grand ballet per il Balletto Imperiale Russo di San Pietroburgo,  La Bayadère ( La danzatrice del tempio, in russo Баядерка – Bayaderka) – con musica di Ludwig Minkus Ludwig –  è un balletto basato sul poema indiano Sakuntala di Kalidasa: un colorito melodramma con numerosi intrighi d’amore, gelosia e tradimento, protagonista la bella bayadère Nikija, amante segreta del principe guerriero Solor che dovrà sposare la crudele e gelosa Gamzatti,  figlia del Raja.

Questa la sua trama originaria.  

Nel PRIMO ATTO al Tempio si trova il guerriero Solor, innamorato della danzatrice del tempio Nikija a sua volta amata dal Bramino.  A Solor viene obbligatoriamente offerta la mano di Gamzatti, la figlia del Rajah. Questi viene avvisato dal Bramino che Solor ha un’altra donna. Gamzatti informa Nikija del proprio patto matrimoniale con Solo.. Nikija tenta di ucciderlo ma viene fermato da Aya.    Nel Secondo ATTO vi è la festa di fidanzamento. Aya dà a Nikija un cesto di fiori nel quale è nascosto un serpente velenoso che la morde. Il bramino le propone di salvarla, a patto che lei accetti di sposarlo. Nikija rifiuta e danza fino a quando muore.  Nel Terzo ATTO Solor, per dimenticare il dolore della morte di Nikija, fuma un particolare veleno, si addormenta e si ritrova nel regno delle ombre; tra esse ritrova anche l’amata Nikija alla quale giurerà fedeltà eterna. Nel Quarto Atto, durante le nozze tra Solor e Gamzatti, il tempio crolla, seppellendoli sotto le macerie.

“E’ un balletto epico – precisa il coereografo, Benjamin Pech – E’ una vera epopea, e questa produzione sarà una sfida collettiva che coinvolge, assieme ai danzatori del Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma e agli allievi della Scuola di Danza, tutti coloro che saranno impegnati dietro le quinte, che lavoreranno nell’ombra ai numerosi cambi di scena. È uno spettacolo molto ambizioso”.  

https://twitter.com/ParuoloS/status/1628094647833600005?t=-IbkV71gQQ1ey-i0ZSkuPg&s=19

Perfetti sconosciuti al Teatro Verdi (Salerno, 23-26 febbraio 2023)

febbraio 21, 2023

Si ringrazia Elena Paruolo per questo suo contributo.

Brillante commedia sull’amicizia, sull’amore e sul tradimento, “Perfetti sconosciuti” è un adattamento teatrale dell’omonimo film di Paolo Genovese che, come si ricorderà, ha avuto un gran successo.

Questa la sua trama. 

Durante una cena, un gruppo di amici decide di condividere i propri cellulari. Tutti ascoltano e vedono i messaggi di tutti gli altri.

Ne deriva un vero effetto destabilizzante, visto che vengono alla luce profondi segreti.

Una serata interessante. Vivace per le molte domande dei partecipanti e le risposte esaurienti del cast della commedia, è stato anche –  presso il foyer del Teatro –  il consueto “GIU’LA MASCHERA” incontro con pubblico e stampa degli attori protagonisti dello spettacolo, condotto dal giornalista Peppe Iannicelli.  

Uno dei punti dagli attori maggiormente evidenziati è la potenza e l’ingerenza dello smartphone, tematica base di Perfetti sconosciuti.    

Ad esso affidiamo i nostri sentimenti più intimi, di cui un tempo eravamo gelosi e che oggi comunichiamo agli altri per il bisogno di condivisione.   Ed è oramai quasi uno specchio che riflette l’immagine più recondita di noi stessi, con pulsioni, voglie represse, sogni proibiti del nostro ego più profondo.

Due coppie di coniugi e un comune amico (divorziato disoccupato e con una relazione agli altri ignota) si incontrano e – ai cellulari – affidano le loro tre vite: la pubblica, la privata e la segreta.  Dalla lettura ad alta voce dei messaggi e dall’ascolto delle telefonate ricevute emerge che ognuno di loro è sconosciuto al proprio coniuge e al comune amico.

Da qui la critica che lo spettacolo vuole fare della società di oggi, in cui ognuno pecca di ambiguità e di esagerato egocentrismo.

https://m.facebook.com/story.php?ory_fbid=pfbid02ED6yEruP1kwtgs3nkbeLdH2XQfwSQNQNwkRi5ZYJDn5RLav7MhGgEutgbGqNTPorl&id=1141940195

Uomo e galantuomo al Teatro Quirino (Roma 21 febbraio – 5 marzo 2023)

febbraio 20, 2023

Si ringrazia Elena Paruolo per questo suo contributo.

Questa commedia fu scritta da Eduardo, all’età di 22 anni, per il fratellastro Vincenzo Scarpetta e messa in scena nel 1924 con il titolo Ho fatto il guaio?Riparerò! Successivamente, il 23 febbraio 1933, fu rappresentata dalla compagnia di Eduardo “Teatro Umoristico I De Filippo” con il titolo definitivo di Uomo e galantuomo.

Opera corale estremamente importante nella produzione eduoardiana, si distacca dal teatro di Scarpetta, perché i suoi personaggi principali – come sottolineato da Geppy Gleijeses – “sono un’evoluzione di Sciosciammocca, a sua volta evoluzione di Pulcinella senza maschera!”. E – come precisato dagli attori – “è difficile da rappresentare perché parole e tempi comici sono scanditi da ritmi che seguono rigide regole matematiche”.

Sua protagonista è una scalcagnata compagnia teatrale scritturata per rappresentazioni in uno stabilimento balnerare.

Grazie al classico espediente della commedia degli equivoci è un vero e proprio teatro nel teatro.  Così, ci si trova immersi in una serie di episodi irresistibilmente divertenti (in particolare, la scena del suggeritore maldestro che, continuamente frainteso dagli attori, ne combina di tutti i colori) in cui intrecci amorosi si incrociano con finta pazzia per evitare galera e duelli.

In scena – in questo spettacolo divertente e brillante – il grande Geppy Gleijeses (allievo di Eduardo dal quale ricevette il permesso a rappresentare le sue opere) e i bravissimi Lorenzo Gleijeses e Ernesto Mahieux.  Al loro fianco altri valentissimi attori.  Il regista è Armando Pugliese che ha diretto più volte opere di Eduardo.

Un Carnevale brioso a suon di musica (opera e non solo) e danza all’oratorio Caravita di Roma (20 febbraio 2023)

febbraio 20, 2023

Oratorio del Caravita: il 20 febbraio c’e’stata la possibilita’ di festeggiare il Carnevale sull’onda di un concerto brioso – con danza sulle note di meravigliose arie (d’opera, musiche barocche e tarantelle) suonate da un Ensemble di archi e clavicembalo – che nasce dall’incontro da superbe voci di cantanti lirici di Opera, e bravissimi ballerini, e musicisti.

Gran bello spettacolo, nello scenario magico e suggestivo dell’oratorio Caravita!

E poichè mi è piaciuto molto, alle mie amiche e amici di Facebook ne ho offerte delle Dirette visibili quindi nella mia pagina:.

: v. https://www.facebook.com/silvana.paruolo/

Uomo e galantuomo al Teatro Verdi di Salerno (16-19 febbraio 2023)

febbraio 14, 2023

Si ringrazia Elena Paruolo per questo suo contributo.

Questa commedia fu scritta da Eduardo, all’età di 22 anni, per il fratellastro Vincenzo Scarpetta e messa in scena nel 1924 con il titolo Ho fatto il guaio?Riparerò! Successivamente, il 23 febbraio 1933, fu rappresentata dalla compagnia di Eduardo “Teatro Umoristico I De Filippo” con il titolo definitivo di Uomo e galantuomo.

Opera corale estremamente importante nella produzione eduoardiana, si distacca dal teatro di Scarpetta, perché i suoi personaggi principali – come sottolineato da Geppy Gleijeses – “sono un’evoluzione di Sciosciammocca, a sua volta evoluzione di Pulcinella senza maschera!”. E – come precisato dagli attori – “è difficile da rappresentare perché parole e tempi comici sono scanditi da ritmi che seguono rigide regole matematiche”.

Sua protagonista è una scalcagnata compagnia teatrale scritturata per rappresentazioni in uno stabilimento balnerare.

Grazie al classico espediente della commedia degli equivoci è un vero e proprio teatro nel teatro.  Così, ci si trova immersi in una serie di episodi irresistibilmente divertenti (in particolare, la scena del suggeritore maldestro che, continuamente frainteso dagli attori, ne combina di tutti i colori) in cui intrecci amorosi si incrociano con finta pazzia per evitare galera e duelli.

In scena Geppy Gleijeses (allievo di Eduardo dal quale ricevette il permesso a rappresentare le sue opere) Lorenzo Gleijeses, e Ernesto Mahieux.  Al loro fianco altri valentissimi attori.  Il regista è Armando Pugliese che ha diretto più volte opere di Eduardo.

Il requiem di Verdi dà inizio alla stagione concertistica dell’Opera di Roma (15 febbraio 2023)

febbraio 12, 2023

Continuando l’excursus cronologico nell’opera di questo nostro grande compositore, la stagione concertistica del teatro dell’Opera inizia con il Requiem di Verdi, diretto da Michele Mariotti.

Dopo il successo di Aida, Verdi si ritirò per un lungo periodo dal teatro d’opera. Ma non smise di comporre.  Poi – molto colpito dalla morte di Manzoni, con cui aveva condiviso valori  (quali quelli di giustizia e libertà) del Risorgimento e l’impegno per l’Italia unita – il 3 giugno 1873 scrisse a Ricordi: «Io pure vorrei dimostrare quanto affetto e venerazione ho portato e porto a quel grande che non è più e che Milano ha tanto degnamente onorato. Vorrei mettere in musica una Messa da morto da eseguirsi l’anno venturo per l’anniversario della sua morte. La Messa avrebbe proporzioni piuttosto vaste, ed oltre ad una grande orchestra ed un grande coro, ci vorrebbero quattro cinque cantanti principali”.

Da qui il suo splendido Requiem

“Affrontare il Requiem subito dopo Aida è un grande privilegio – precisa Michele Mariotti –. La straordinaria partitura, che tutti conosciamo, è modernissima: per certi versi appare anticipatrice di soluzioni orchestrali straussiane e di armonie novecentesche che si affacciano già nella precedente Aida e che ritroveremo in Otello, o in quel miracolo teatrale e musicale che è Falstaff“. Accanto all’orchestra diretta da Mariotti – e il coro diretto da Ciro Visco – un quartetto di voci soliste internazionali: il soprano Elena Stikhina, il mezzosoprano Yulia Matochkina; il tenore Stefan Pop; il basso Giorgi Manoshvili.

Il Requiem di Verdi partecipa anche al progetto VIVA VERDI  (che coinvolge 14 importanti fondazioni lirico-sinfoniche italiane e altre realtà musicali): iniziativa promossa dal Ministero della Cultura per l’acquisizione della casa-museo del compositore a Sant’Agata di Villanova sull’Arda. Il 14 febbraio alle ore 19 si terrà una speciale prova aperta al pubblico, il cui incasso sarà devoluto per Villa Verdi.

Video del Convegno internazionale Giocattoli animati -Infanzia e Letteratura (5 dicembre 2022)

febbraio 8, 2023
Il Video di questo Convegno – organizzato dalla profssa Elena Paruolo e dalla dottssa Claudia Camicia – e’ ora disponibile nel sito dell’Universita’europea di Roma.

Come tu mi vuoi al teatro Quirino (Roma 14-19 febbraio 2023)

febbraio 7, 2023

Con Come tu mi vuoi il regista De Fusco prosegue nella sua ricerca su Pirandello, ma lo fa (tra l’altro da direttore del Teatro Stabile di Catania) con l’intenzione di inaugurare un progetto volto a illuminare le aree meno consuete del repertorio pirandelliano.  Allontanandosi da ogni connotazione caricaturale dei personaggi (in una scenografia ispirata alla galleria degli specchi de La signora di Shangai di Orson Welles) crea atmosfere quasi cinematografiche, da noir anni ’40.  

 E sottolinea la drammatica chiusura di tutti i personaggi, a cominciare proprio dall’Ignota. 

In effetti il Come tu mi vuoi del grande Pirandello è un dramma scritto alla fine degli anni venti che prende lo spunto da un avvenimento di cronaca realmente accaduto. La vicenda riguarda un personaggio enigmatico di cui all’inizio non si conosce il nome, l’Ignota. Questa femme fatale abita presso una famiglia a Berlino. E’ l’amante del padre di famiglia e della figlia di lui. Con la conoscenza di un personaggio chiamato Boffi le si presenta  l’occasione di rientrare in  Italia. Ma non mancano colpi di scena…

Faccia un’altra faccia al Teatro de’ servi (Roma,7-19 febbraio 2023)

febbraio 6, 2023

FACCIA UN’ALTRA FACCIA, è un bello spettacolo di Tiziana Foschi e Antonio Pisu, che cerca di scatenare una risata, stimolare un pensiero, suscitare un ricordo, con l’antico gioco della parodia, e cioè, la trasformazione di persone in personaggi, e di situazioni quotidiane in ciò che vale la pena di raccontare.

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