Con musica, poesia e vibrazioni sonore – al Teatro Porta Portese – saranno in scena i diari, il vissuto, le storie e le poesie (tra cui “I poeti”, “La Cicala” e “Le mie figlie” scelte e sonorizzate nello spettacolo) della grade poetessa Alda Merini. Ho scelto – sottolinea il regista Alessandro Fea – di farle un omaggio multimediale “perché, teatralmente, il mio percorso di autore tocca e descrive spesso personaggi emarginati, e situazioni borderline ai limiti della società, perché è lì che trovo la profondità umana, il sentimento puro, la genialità spesso nascosta, la sincerità senza filtri, ma sentita dal cuore”.
Al centro della narrazione c’è il suo vissuto: i due ricoveri in manicomio e il conseguente rapporto con i malati, con se stessa in quelle drammatiche situazioni, il suo rapporto con i suoi affetti; un amore che lei ha visto vivere anche dalle persone come lei recluse, che la società riteneva folli, inadeguate, “malate”; il suo amore per le figlie.
Il tutto è intervallato dalle canzoni che Alda Merini amava, arrangiate in chiave sonora. “Pregherò”, “Io che amo solo te”, “Vedrai vedrai”, “Verranno a chiederti del nostro amore”, sono alcuni dei brani della musica italiana inseriti nello spettacolo.
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