Uno spettacolo, brillante, divertente benché basato su problematiche impegnative, e caratterizzato dalla nota ironia di Antonio Grasso, suo autore e direttore.
Siamo nel 1945. In un paesino tra Campania e Basilicata, in un manicomio quasi dismesso, due infermieri convivono con soli 3 pazzi: un cantante rinchiuso dal regime fascista perché troppo vicino ad ambienti comunisti, un uomo taciturno omicida di un gerarca fascista, e un ragazzo abbandonato sin dalla nascita fissato con la pulizia. Tra i cinque, c’è un’armonia – una settimana al mese – turbata dal cinismo del direttore del manicomio. Un giorno, uno dei “pazzi” scopre una cassaforte nel suo ufficio. I Cinque escogitano un piano per aprirla, scappare con il bottino e conquistare una libertà meritata. Ma… intanto arrivano i tedeschi. E non mancano sorprese.
Bravi tutti, in questo vero e proprio inno alla liberta’ , e al rispetto della dignita’ di ogni essere umano.
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