Archive for ottobre 2022

Giorgia Meloni – in Italia prima donna Presidente del Consiglio – e il suo governo

ottobre 23, 2022

Sinceri complimenti a Giorgia Meloni. Cio’ detto, qui di seguito alcuni miei Post su Facebook, che si soffermano sulle nuove Ministre e nuovi Ministri (chi sono?) del governo Meloni; sull’apparizione del “Merito” anche in Italia; e sul futuro della solidarieta’ e cooperazione italo/francese – e del Trattato del Quirinale. Italia e Francia hanno un ruolo pilota da svolgere, anche in Europa.

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La dodicesima notte o quel che volete – al teatro Olimpico (Roma) dal 25 al 30 ottobre 2022

ottobre 21, 2022

Il vero protagonista di questo spettacolo è il tempo, e in particolare, l’intervallo fra il Natale e l’Epifania, un tempo straordinario, ma destinato a finire: da qui, la sua spinta ad usarlo al massimo, per realizzare i propri desideri. Il Duca Orsino aspetta che Olivia accolga le sue profferte d’amore. La naufraga Viola (separata da una tempesta dal suo gemello Sebastiano) aspetta il momento in cui potrà liberarsi del suo travestimento, e avere – ridiventando donna – un uomo potente, capace di amarla.  Olivia – piuttosto che l’ostinato Orsino – preferisce il vento di novità che le ispira un giovane paggio. Malvolio aspira a sposare Olivia, sua padrona. I due gemelli Viola e Sebastiano aspirano a una nuova organizzazione di sé. 

  “In omaggio a “quel che volete” del titolo – sottolinea la regista Loredana Scaramella –  materiali diversi e contaminati si mescolano accentuando la chiave onirica della commedia che favorisce confusioni e ambiguità di genere in un gioco libero di sentimenti e di azioni. L’onda del mare trova eco nelle musiche e nelle danze che accompagnano il tempo del racconto, scandito in dodici postazioni che ruotano nel corso della storia. Dodici sedie occupano il palco, assieme a poche attrezzerie che definiscono ogni personaggio. Sono gli unici elementi a sostenere gli attori nella messa in scena oltre ai costumi, ai quali è affidato il compito di definire e amplificare il clima e il fascino del luogo: uno spazio della mente, in cui elementi musicali e visivi eterogenei si incontrano in un “paese delle meraviglie”. I contatti fisici sono rarefatti, i movimenti fortemente formalizzati e come nei film di Bollywood le danze e i corteggiamenti avvengono a rispettosa distanza.  Dall’alba quieta squarciata dalla tempesta e dal naufragio, il tempo ci conduce in un cammino sempre più accelerato verso una mezzanotte frenetica in cui, come in tutte le favole, la festa finisce, i desideri si avverano -almeno in apparenza- e con le carte cambiate si ricomincia il giro”.

Bello spettacolo!

La vita davanti a sé al teatro Quirino (Roma) 18-30 ottobre 2022

ottobre 12, 2022

La vita davanti a sé di Romain Gary è la storia di Momò, bimbo arabo di dieci anni che vive nel quartiere multietnico di Belleville nella pensione di Madame Rosa, anziana ex prostituta ebrea che ora sbarca il lunario prendendosi cura degli “incidenti sul lavoro” delle colleghe più giovani. Gary ha saputo anticipare il grosso tema della convivenza tra culture religioni e stili di vita diversi.

Silvio Orlando, autore di riduzione e regia, ci conduce, nel suo spettacolo in scena al Quirino, con leggerezza e ironia.

Commozione e divertimento si inseguono senza sosta.

In un contesto di crisi, in cui i flussi migratori creano paure nuove e antiche, raccontare la storia di Momo’ e Madame Rosa  è necessario e utile. Le ultime parole del romanzo di Gary dovrebbero essere uno slogan: BISOGNA VOLER BENE.

Il caso Tandoy al teatro Quirino (Roma) 11-16 ottobre 2022

ottobre 7, 2022

Scritto e diretto da Michele Guardì, “Il caso Tandoy” si preannuncia come l’evento teatrale della stagione per l’attualità dei temi trattati, e per l’originalità con cui spazia dal dramma a momenti di inaspettata comica leggerezza.  L’intenzione dell’autore è la messa in scena di uno degli errori giudiziari più clamorosi degli anni sessanta, legato all’assassinio di un Commissario ucciso alla vigilia di un suo trasferimento a Roma, per una promozione. L’Autore costantemente in scena – teatralmente – fa uscire i personaggi dalle cronache dei giornali che ha conservato in mansarda. Questi giornali si accaniscono sugli aspetti scandalistici della vicenda, e su maldicenze a sfondo sessuale. Fissato sul delitto passionale – escludendo qualsiasi altra pista e senza una prova – il Procuratore tiene in carcere per mesi il Primario, due presunti esecutori materiali e persino la Vedova. Due anni dopo, la corte di Assise ha poi assolto tutti “per non avere commesso il fatto”.  

Quando il giallo sembra chiuso senza un colpevole, un carrettiere malandato si presenta come l’esecutore del delitto.  La verità emerge grazie a un bravo Magistrato che non esita a rendere pubblici certi intrighi della vittima con la malavita della provincia.

Il processo si concluderà con dieci ergastoli. Tutti in galera? Nemmeno uno. Quando, a quindici anni dal delitto, la Cassazione conferma la sentenza, i condannati saranno scomparsi, per motivi vari.

E il Primario – reintegrato da innocente nel ruolo di direttore sanitario del manicomio – in chiusura della commedia[WU1]  evidenzia una lapide: “QUI NON TUTTI CI SONO E NON TUTTI LO SONO”.


 

Fedra di Seneca al teatro Quirino di Roma (4-9 ottobre 2022)

ottobre 2, 2022

Fedra, moglie di Teseo, è innamorata follemente del figliastro Ippolito (il quale rifiuta l’amore delle donne per dedicarsi alla caccia e alla vita nei boschi) cui (nonostante gli iniziali tentativi della nutrice di dissuaderla) rivela il suo amore.  Ippolito, indignato, fugge dalla reggia. Per vendicarsi, Fedra racconta a Teseo – mentendo – che Ippolito ha cercato di abusare di lei. Infuriato, Teseo invoca la maledizione sul figlio che muore in maniera orribile. Quando il cadavere di Ippolito viene riportato alla reggia, Fedra confessa il suo delitto a Teseo e si uccide. Al padre non resta che piangere, e ricomporre i resti di Ippolito.

“Riflettendo e studiando – afferma la regista Elena Sofia Ricci (che “da anni desidera lavorare con Valentina Banci”) – ho sentito, che all’interno di ciascuno di noi, c’è una parte di ogni personaggio, e che forse, in questa nostra era, siamo tutti un pò Ippolito: a pezzi, a brandelli. E così ho pensato che una discarica infernale, uno “sfasciacarrozze di tutti i tempi”, potesse essere il luogo in cui collocare questa Fedra.

“Fedra, Ippolito, Teseo, la Nutrice, il Messaggero, ma anche il coro – l’intero dramma è popolato da “persone” che arrancano tra le macerie della propria esistenza… Le dinamiche, le ossessioni, le patologie, i mostri non solo interiori dei personaggi si svelano attraverso la pièce, nella loro tragica verità.

“E questo è quello che vorrei arrivasse: la forza della “parola” di Seneca – così tragicamente contemporanea”.