
In sintesi, si può affermare che il presidente francese Macron propone, sia di allargare, sia di approfondire l’Europa.
I. Allargarla con una nuova «Comunità politica europea» aperta a nuovi membri, cioè i Paesi – come l’Ucraina – che già «fanno parte della nostra famiglia» e già «condividono i nostri valori», ma che non possono entrare subito nell’Unione.
Come ribadito anche dal Ministro francese per gli Affari Europei, Clement Beaune: “Bisogna essere onesti. Se si dice che l’Ucraina entrerà nell’Unione Europea in 6 mesi, 1 anno o 2 anni, si mente. Non è vero, Probabilmente tra 15 o 20 anni… ci vuole tanto tempo. Ma, nel frattempo l’Ucraina potrebbe entrare a far parte della Comunità politica europea proposta dal presidente Emmanuel #Macron, un progetto politico nel quale possano entrare”. Lo stop a eventuali accelerazioni a un ingresso di Kiev in Europa è arrivato dopo il “no alle scorciatoie”, del cancelliere tedesco Olaf Scholz, ” per dovere di equità nei confronti dei sei Paesi dei Balcani occidentali” che da tempo chiedono di entrare nel blocco europeo. Il presidente francese “Emmanuel Macron ha ragione nel sottolineare che il processo di adesione non è questione di pochi mesi o pochi anni”, ha anche precisato Olaf Scholz.°.
Per il presidente Macron “l’ingresso nella Comunità politica europea non pregiudicherebbe l’adesione futura all’Unione europea, e non sarebbe necessariamente precluso a chi ha lasciato la Ue”: con riferimento esplicito al Regno Unito.
Simile al Consiglio d’Europa, l’accesso immediato alla Comunità politica europea permetterebbe a queste nazioni di trovare “un nuovo spazio di sicurezza e di cooperazione nei campi della politica, dell’energia, dei trasporti, dell’investimento nelle infrastrutture, della circolazione delle persone e in particolare dei nostri giovani».
La Comunità politica europea assomiglia molto alla confederazione suggerita dal segretario del Partito democratico italiano Enrico Letta, a sua volta ispirata alla proposta che François Mitterrand avanzò subito dopo la caduta del muro di Berlino per tenere i Paesi dell’Est ancorati all’Occidente. Se allora la confederazione era pensata per coinvolgere anche la Russia, adesso sarebbe uno strumento per tenere la Russia a distanza e offrire aiuto e protezione all’Ucraina, innanzitutto, e poi a Georgia, Moldavia e ai Balcani occidentali.
II. Approfondirla, cambiando i Trattati dell’Unione europea dei Ventisette, in modo che anche nelle questioni sociali, fiscali e di politica estera (per le quali ora serve l’unanimità) il Consiglio voti a maggioranza.
Il presidente francese auspica che la «Convenzione per la riforma dei trattati» venga convocata a giugno con obiettivi chiari: oltre al voto a maggioranza, dare anche al Parlamento il diritto di iniziativa legislativa e fissare nuovi traguardi comuni per «il clima, la piena occupazione, la crescita e la giustizia sociale».
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