Avventura e suspense costituiscono il mix esplosivo dello “Sherlock Holmes” alla Sala Umberto a Roma.
Questa la sua trama . Londra 1888. Nel quartiere di Whitechappel una serie di terribili omicidi che coinvolgono giovani prostitute sta scuotendo l’opinione pubblica. L’ispettore LESTRADE, disperato per la situazione e la pressione della stampa dell’epoca, decide di presentarsi al 221 B di Baker Street per ingaggiare il famoso detective SHERLOCK HOLMES che, insieme all’inseparabile Dr. WATSON, inizierà le indagini per dare un volto e smascherare il terribile assassino soprannominato JACK LO SQUARTATORE. Durante le indagini incontreranno la famosa spia IRENE ADLER che si unirà a loro.
Nel 1888, Sir Arthur Conan Doyle, il creatore di Sherlock Holmes, fu chiamato più volte da Scotland Yard per consulenze su efferati delitti nella Londra Vittoriana. Lo scrittore scrisse a Scotland Yard le sue intuizioni sul famoso serial killer Jack lo squartatore.
Molti di questi suo scritti sono stati ritrovati da Hellen Salfas ( pseudonimo di un notissimo drammaturgo inglese) che li ha utilizzati per la stesura di questa originale pièce di teatro che unisce un personaggio inventato ma noto – quale Sherlock Holmes – con la realtà di uno dei più crudeli assassini di quegli anni.
Apportando freschezza e modernità (nei linguaggi e nei contenuti), Ricard Reguant, già regista di Dieci piccoli indiani, ha adattato e diretto questa nuova ed originale avventura, avvicinando Sherlock Holmes – icona moderma – alle nuove generazioni. Le sue storie non sono più meri gialli polizieschi ma sollevano domande sul potere politico, investigativo e sociale.
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