Parte del ciclo dei vinti Verghiani, Mastro don Gesualdo – ora in scena al teatro Qurino di Roma – è uno dei romanzi più famosi dello scrittore siciliano verista, Giovanni Verga.

Questa la sua trama. Puntando all’elevazione sociale, Mastro don Gesual – un muratore manovale arricchitosi costruendo mulini – sposa una dei fratelli Trao – Bianca – sorpresa in camera da letto con il cugino Ninì Rubiera, la cui ma la madre si oppone al matrimonio. Ma – oltre a sentirsi escluso da una parte dal mondo aristocratico, e dall’altra dal mondo dal quale veniva – non si sente amato da moglie e figlia (nata dalla relazione precedente con il cugino). Inoltre, quest’ultima si innammora di un suo cugino, mentre lui avrebbe voluto darla in sposa a un nobile palermitano. Rimasto vedovo – a causa dei moti del 1848 e di un cancro incurabile – lascia il suo paese. Si stabilisce a vivere a casa della figlia, dove assiste alla dilapidazione delle sue stesse ricchezze. Odiato da tutti, è trattato, ora con disprezzo. ora con ironia.
Al Quirino, Mastro don Gesualdo è perfettamente interpretato da Enrico Guarneri, attore dotato di un’innata vis comica, tecnicamente assurto al ruolo di attore poliedrico. Il gusto minimalista e moderno delle messinscene – affidate al regista Guglielmo Ferro che, da anni, si dedica alla drammaturgia contemporanea – nel rispetto assoluto del valore storico-letterario del testo verghiano, mira ad una trasposizione più attuale di questo bel testo
Bello spettacolo: piccolo capolavoro per recitazione, scenografie, colori e musiche! Bravi tutti.

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