OdG del Vertice del G20 (2019) – a Osaka, in Giappone (28-29 giugno 2019) – e Comunicato finale

I leader del G20 si riuniranno a Osaka il 28 e 29 giugno: ospiti del primo ministro giapponese Shinzō Abe (per la prima volta, il Giappone esercita la presidenza del G20).

L’Unione europea  vi sarà rappresentata dal presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, insieme al presidente della Commissione europea, J.C. Juncker.   Al vertice l’UE esorterà a difendere il multilateralismo e il commercio fondato su regole. Sarà l’occasione per allentare le tensioni commerciali e discutere anche della riforma dell’Organizzazione mondiale del commercio (OMC).    L’UE si adopererà inoltre per ribadire il suo impegno a mantenere un ruolo di primo piano nella lotta ai cambiamenti climatici e ad attuare l’accordo di Parigi in vista della riunione della COP25 di dicembre.  I leader discuteranno poi di questioni riguardanti: le disuguaglianze e l’invecchiamento della società; l’emancipazione femminile; l’innovazione e l’economia digitale. Si parlerà inoltre di sviluppo sostenibile, in particolare dell’Agenda 2030 e degli obiettivi di sviluppo sostenibile.

Durante la presidenza del G20, il Giappone si concentrerà su una serie di priorità, tra cui:

  • crescita economica e riduzione delle disuguaglianze
  • infrastrutture di qualità e salute
  • questioni globali come i cambiamenti climatici e i rifiuti di plastica negli oceani
  • economia digitale
  • sfide legate all’invecchiamento della società

Il vertice L20 (L sta per lavoro) sarà organizzato dal sindacato giapponese – insieme alla Confederazione sindacale  internazionale (CSI) e la Commissione consultiva presso l’OCSE (TUAC) – per il 29-30 agosto 2019 a Tokyo.   I Ministri del lavoro e occupazione – che si riuniranno a Matsuyama l’1-2 settembre – dibatteranno dei cambiamenti demografici, in particolare la società che invecchia, il finanziamento delle pensioni, l’allungamento della vita professionale e i lavori nei servizi di cura, e ancora dei Piani finalizzati ad accrescere la partecipazione delle donne al mercato del lavoro e “scambio di prassi” sul futuro del lavoro e le nuove forme di lavoro.  Una delegazione ristretta di rappresentanti sindacali di alto livello assisterà e contribuirà alla riunione dei Ministri del lavoro e occupazione del G20.

L’azione dell’ L20 ( 2019)  si concentrerà su:

  • reddito di lavoro e lavoro decente in particolare nelle catene di approvvigionamento e trasformazione del lavoro
  • lotta contro le disuguaglianze dei redditi mediante il salario minimo e la contrattazione collettiva, il rispetto dei diritti del lavoro e la protezione sociale
  • più investimenti nelle infrastrutture e economia di cura
  • riduzione dello scarto salariale tra uomini e donne mediante misure volte a incrementare la partecipazione delle donne al mercato del lavoro, e la loro preparazione
  • lotta contro gli effetti nefasti della digitalizzazione e regole plurilaterali riguardanti il commercio elettronico sui mercati del lavoro e quadri regolamentari
  • promozione della trasparenza fiscale e dell’obbligo di resoconto
  • il coordinamento delle politiche volte ad assicurare una transizione giusta verso un’economia senza emissioni di carbone e la trasformazione digitale
  • la protezione dei diritti del lavoro dei migranti e la realizzazione del Programma 2030

L’ L 20 da sempre rivendica investimenti per creare lavori di qualità, per apprendimento di qualità e competenze,  formalizzazione del lavoro (attraverso salari minimi, diritti del lavoro e zoccoli di protezione sociale), una crescita sostenibile verde e inclusiva, una ripartizione equa dei redditi, una ri-regolamentazione del settore finanziario, l’attuazione dehli impegni dei G20.

Di fatto,  il vertice è stato poi dominato dalla bilaterale Usa-Cina,  e dalla tregua – statunitense – sui  dazi

COMUNICATO FINALE     – Il comunicato finale mira più a contenere i danni, che a fare passi in avanti.

Conserva un Appello alla riforma dell’Organizzazione mondiale del commercio (OMC) e alla lotta contro le tentazioni protezioniste.

Circa il clima,  usa la stessa formula (19+1) del G20 di Buenos Aires: 19 ( senza Usa)  paesi firmatari dell’Accordo di Parigi del 2015 “hanno riconfermato” la sua irreversibilità (19 senza gli Usa).  Macron è stato chiaro fin dall’inizio dei lavori: non avrebbe firmato nessun Comunicato al ribasso. Da parte loro, gli Usa di Trump hanno inutilmente tentato di portare altri paesi (Brasile,  Turchia, Arabia saudita) sulle posizioni negazioniste del presidente.  Ue, Canada e Cina hanno battagliato per evitare ulteriori indietreggiamenti. Continuano intanto i lavori preparatori della Cop25, che segue la Cop 24 di Katowice (in Polonia).  La Cpo 25 – che si terrà a dicembre in Cile – è incaricata di avanzare su aspetti tecnici affinché i 196 paesi partecipanti possano prendere decisioni future sui cambiamenti climatici. Innanzitutto, c’è da innalzare – i contributi nazionali, volontari, di limitazione delle emissioni climalteranti.  E, per quanto riguarda il mercato degli scambi di emissioni, c’è da capire come evitare conteggi doppi.  Circa l’inquietante  rapporto dell’IPCC sulla necessità di limitare il riscaldamento all’1,5°C –  edulcorando ogni riferimento allo stesso – tuttora, alcuni Stati si limitano a “prenderne nota”.

Il commercio continua a dividere i membri del G20. Usa e Cina sono giunti a una nuova tregua nel loro conflitto commerciale: per il momento Trump rinuncia a nuove tasse sui prodotti cinesi.  L’OMC è stata creata a partire dall’idea che tutti i paesi aderiscono a uno sistema simile. Ma la Cina crea delle perturbazioni. Non si tratta solo di sovvenzioni, ma di un sostegno sottile cui è difficile rispondere con regole dell’OMC: questo è il centro della guerra tra Usa-e Cina.

Il 28 giugno 2019, l’Ue ha concluso un controverso Accordo di libero scambio commerciale con i paesi sud-americani del Mercosur (Brasile Argentina,Uruguay e Paraguay). Per beneficiarne il brasiliano Jair Bolonaro si è impegnato (al G20 di Osaka ) di rispettare l’Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici. Gli agricoltori europei sono inquieti. Ong e ecologisti, furibondi, denunciano la deforestazione dell’Ammazzonia e l’uso sfrenato di pesticidi in Brasile. Per J.C. Juncker “questo accordo Ue-Mercosur è un vero messaggio di sostegno a un commercio aperto, equo, sostenibile e regolamentato”, anche se il processo di ratifica si annuncia lungo e difficile.

Circa il G20 di Osaka, il primo ministro giapponese Shinzo Abe ha sottolineato anche passi in avanti sull’economia digitale e la promozione della parità di genere uomini e donna.

 

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