Rudens – la cui tempesta si presume abbia ispirato Shakespeare – per la sua inconsueta ambientazione marina e’ una delle opere più fascinose di Plauto.
Bella la sua fiabesca messa in scena al Teatro Arcobaleno: un ‘isola costruita nel teatro, barche a vela che attraversano la platea con la “voce” del mare in sottofondo; l’aspetto musicale ( tutte le sue belle canzoni sono cantate da vivo dagli attori in scena!) strettamente legato all’elemento fiabesco; il grande tempio di Venere – alla cui ombra c’è la casetta del vecchio Mormora – e i tanti colori del cielo…
E’ una bella fiaba – raccontata in forma di Commedia musicale – con personaggi del popolo con forti inflessioni dialettali, dalla regia magistralmente utilizzate per creare vere e proprie “partiture metriche”.
E – cosa insolita nel teatro farsesco di Plauto – in Rudens e’ centrale un forte aspetto etico. ” Forse – sottolinea Vincenzo Zingaro – passati gli anni della guerra punica e, dopo un decennio, passata l’euforia della vittoria, gli umori dei cittadini volgevano oramai in direzioni diverse: emergeva l ‘esigenza di una riforma del costume”. Da qui il messaggio finale – sul concetto di onestà, contro l’avidità – del vecchio Mormora.
Uno spettacolo veramente gradevole, che fa ridere, sorridere e riflettere. Bravi tutti.
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