Archive for dicembre 2018

INTERVISTA del 26 dicembre 2018 AL SINDACO DI LAURINO E AL PRESIDENTE DELLA PRO LOCO DI LAURINO (Natale 2018)

dicembre 31, 2018

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A Laurino – in occasione del bel concerto  “Natalis Loci” del  Trio Musikanten  –  ho intervistato  Romano Gregorio, Sindaco di Laurino e Direttore del Parco Nazionale del Cilento, e Gaetano Pacente Presidente della Pro loco di Laurino.

S.P.   Buonasera.  In vacanza a Laurino,   ho scoperto – con gran piacere – l’esistenza di questo suo  bel teatro.   La Pro loco di Laurino  non è impegnata solo in sagre culinarie  (cui pure va tutto il mio rispetto, considerando l’ottima e  buona cucina tradizionale, locale)  ma fa  cultura, spettacoli, teatro, musica…  Da dove è nata questa idea, signor sindaco?

R.G.   Ma.. Diciamo che la Pro loco di Laurino di tutto si occupa, tranne che di sagre perché Laurino è uno dei pochissimi paesi del Cilento che non organizza una sagra.  Di questo dobbiamo ringraziare tutte le Associazioni, ma in particolare la Pro  loco  che da anni – qui a Laurino –  si impegna per organizzare eventi culturali.   Non è casuale  che  –  insieme all’Amministrazione comunale  –  oramai da qualche anno  organizziamo questa stagione teatrale, con tanti sforzi e sacrifici anche di natura personale.

S.P.    Questa sera, c’e questo bel Trio, ma anche in estate ci sono importanti eventi, se non erro ..

R.G.    Sì. In estate c’è un Festival di jazz,  oramai alla diciottesima edizione, che ha assunto un’importanza sempre più crescente nel panorama nazionale  e internazionale. Nel suo contesto – a Laurino –  si sono esibiti artisti di fama internazionale.  Come pure  nel quadro di questa rassegna teatrale, nel cui ambito alcune settimane fa  Ettore Bassi si è esibito in “ Il sindaco pescatore”: uno  spettacolo bellissimo!

S.P.   Tra l’altro, a Laurino, c’è anche la tradizione dell’Opera di Santa Elena, in cui lei stesso,  nell’edizione 2018,  ha interpretato, in modo egregio, un personaggio molto divertente… L’ho vista in scena in agosto. E l’ho trovata molto bravo anche come attore.

R.G.   Troppo buona.. Sì.  Interpreto Scatozza, uno dei personaggi comici dell’Opera.

S.P.    Lei, invece, Presidente cosa ci dice della sua Pro Loco? Qual è la sua anima?  Tra l’altro, qui abbiamo anche Elena Tommasino, consigliera nazionale dell’UNPLI che gentilmente ci sta ora riprendendo!

G.P.    In effetti, il sindaco ha già detto tutto. Noi sagre non ne facciano, anche se sosteniamo e coordiniamo alcuni ragazzi e un’Associazione di giovani che il 28 e il 29 dicembre, di sera, faranno una bella sagra con musica e serenate popolari. Successivamente – in aprile –  ci saranno le tarantelle…

S.P.   Quindi c’è tutto un programma…

R.G.   Sì. Ci sono altre Associazioni che si occupano di organizzare questi eventi, non gastronomici.

G.P.    Sì, ad esempio, il primo gennaio ci sarà una banda musicale,  con sfilata in costumi d’epoca, e musiche dell’800.  Noi  Proloco coordiniamo e sosteniamo. Così come affianchiamo l’ amministrazione comunale nel Festival jazz che è fatto da un’altra associazione “Miti e suoni”.

In qualche modo, stiamo comunque tutti insieme.

R.G.    C’e’  un coordinamento comunque complessivo!

S.P.   Lei, signor sindaco,  è anche direttore del Parco del Cilento. In che modo è presente il Parco! Qual è il suo contributo, cosa fa?

R.G.    Il Parco è presente – oltre che a Laurino – in tutti i paesi del Cilento. Sponsorizziamo eventi culturali, come ad esempio questa rassegna teatrale: il Parco ha dato il suo contributo alla Pro loco, e co-organizziamo l’evento!

In realtà, il Parco si occupa di tante cose.

E’ un’opportunità e non un vincolo, come dicono in tanti.  Basta saper cogliere le occasioni che il Parco costruisce.  Il Parco è soprattutto la costruzione di un’identità, di un valore assoluto.  Ci si riconosce all’interno del Cilento: questa identità territoriale prima sconosciuta,  da un po’ di tempo si va affermando, e  ci inorgoglisce quando ne parliamo.

Basti pensare che il Parco del Cilento è l’unico al mondo che ha quattro riconoscimenti UNESCO:  la  Rete di biosfera (nel 1997),  Paesaggio culturale (nel 1998),  Dieta mediterranea,  e da ultimo Geo-Parco. Se un organismo delle Nazioni Unite ci dà tali riconoscimenti, una ragione ci sarà.  Quindi la nostra sfida, e capacità, deve essere quella di preservare  valorizzare e tutelare questo territorio, e consegnarlo a chi verrà dopo di noi almeno come lo abbiamo trovato.

S.P.  Certo bisogna mirare a uno sviluppo sostenibile.. Ma ritorniamo alla Pro loco

G.P.  Per quanto riguarda la Pro loco, in agosto, c’è una rievocazione storica: una sfilata con costumi di epoca con cui divulghiamo – mettendolo in scena – un pezzo di storia del Ducato di Laurino del ‘700, e 1750.

S.P.   Infatti – nel Paese – avete anche il Palazzo ducale sù in alto.. ..

 G.P.  Sì.   Stiamo avendo un po’ di successo – anzi – più fuori che qua. Quest’anno siamo stati ad Ascea, ospiti di “Mezzogiorno in famiglia”in cui abbiamo portato un pezzo della nostra storia…  Siamo stati ospiti, anche a Palinuro, insieme al  Gruppo storico della Toscana. Sono gruppi  forse più importanti del nostro che ci danno sempre l’opportunità di far conoscere la storia del nostro Ducato. Siccome è un paese interno, a volte viene sottovaluto.  Invece anche noi abbiamo – insieme ai Paesi della costa (Palinuro Velia ecc.) – una storia importante.

E tentiamo di darne visibilità.

R.G  Come diceva lei poco fa.. Se non fosse venuta a Laurino non avrebbe saputo dell’esistenza di questo bel teatro!

 

V.  anche:

https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=10213561101438851&id=1141940195

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A U G U R I

dicembre 24, 2018

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A U G U R I

dicembre 20, 2018

A voi tutti i miei migliori auguri!

Silvana Paruolo

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Gagmen fantastici sketch – al Teatro Olimpico (Roma) 18 dicembre 2018 – 6 gennaio 2019

dicembre 19, 2018

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LIllo & Greg – tornano all’Olimpico – con Gagmen fantastici sketch (scritto da Claudio Greg Gregori, Pasquale Lillo Petrolo, regia Lillo&Greg, coregia di Claudio Piccolotto, scene di Andrea Simonetti, costumi Nc Pop):   un nuovo sfavillante “varietà”, miscela esilarante che porta in teatro radio e tv per una sintesi arguta e colta, e rivisitazione personale e attuale della più classica tradizione di sketch.

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QUESTI FANTASMI! al Teatro Argentina (Roma) – 18 dicembre 2018 – 6 gennaio 2019

dicembre 17, 2018

 

 

Caratterizzata da un perfetto equilibrio tra comico e tragico, e pervasa da una forte attualità, Questi fantasmi! è una delle commedie più importanti di Eduardo De Filippo (come Pirandello) conosciuto e rappresentato nei teatri di tutto il mondo. “Dal testo – riflette il regista Marco Tullio Giordana – emerge non solo la Napoli grandiosa e miserabile del dopoguerra, la vita grama, la presenza liberatrice/dominatrice degli Alleati, ma anche (sentimento che ritrovo intatto in questo tempo) un dolore che non ha mai abbandonato la città, e insieme il suo controcanto gioioso, quello che Ungaretti chiamerebbe “l’allegria del naufragio».

Lo spettacolo – in scena al teatro Argentina – è fedele al testo e conta su un cast di alto livello, tra cui Gianfelice Imparato nel ruolo di Pasquale Lojacono.

Questa la sua trama…

Quando Pasquale – che soggiornerà a titolo gratuito in un grande antico appartamento – si meraviglia dell’eccessiva paura del portinaio di restar solo, questi gli racconta che la sua stessa sorella, Carmela, ha visto fantasmi.  Ma, nonostante i fantasmi, anche a costo di sembrare matto (accettate tutte le strambe condizioni che gli vengono imposte) Pasquale decide di rimanere.

Successivamente,  scambia l’amante della moglie (Alfredo) per un “fantasma” benefico.  La moglie, convinta che il marito sappia della sua relazione, e faccia finta di niente, è ormai decisa a lasciarlo. Pasquale, invece, crede veramente nell’aiuto extraterreno.  Decide di tendere una trappola per sorprenderlo.. e chiedergli il denaro di cui ha bisogno. Finge di partire, ma invece si nasconde sul balcone. 

Il suo piano ha effetto. Sorprende Alfredo che – commosso dalla sua buona fede – gli lascerà sul tavolo, annunziandogli la sua definitiva scomparsa, un fascio di denari con i quali era intenzionato a pagare la sua fuga con l’amante a cui ha ormai rinunciato.

V.anche:

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E @ParuoloS

Cinque donne del sud alla Sala Umberto (Roma) 17-18 dicembre 2018

dicembre 17, 2018

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Bel monologo – e splendido spettacolo spettacolare – in cui la straordinaria, briosa e talentuosa, Beatrice Fazi si immedesima in cinque donne di 5 generazioni diverse che – dal 1887 al 2018 – ci fanno viaggiare attraverso continenti citta’ e luoghi diversi, e attraverso grandi cambiamenti epocali: dal profondo Sud che usciva appena dal brigantaggio all’America degli emigranti e poi di Woodstock; dai primi movimenti di emancipazione della donna al vuoto di valori degli anni ’90 del novecento; dalla donna evoluta, indipendente e di successo che ha tre mariti e non ne indovina nessuno, fino alla ragazzina che ha già le idee chiare e quando rimane incinta decide di fare famiglia nonostante vada ancora al liceo… La scenografia è volutamente semplice. La scena è fatta da proiezioni di immagini che fanno parte della memoria storica di tutti noi. La colonna sonora attraversa tutto il secolo, dalla musica popolare di fine ‘800 al rap.  Veramente un bello spettacolo: piacevole da guardarsi e intelligente.

V.anche:

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e @ParuoloS

Pinocchiate: domenica 16 dicembre 2018 su Il Sole 24 Ore

dicembre 16, 2018

 

Il Sole 24 Ore – domenica 16 dicembre 2018 – nel suo inserto Cultura  ha dedicato un bel Servizio a sorprendenti Pinocchiate, e per approfondimenti rinvia anche al bel libro di mia sorella Elena Paruolo, Il Pinocchio di Carlo Collodi e le sue riscritture  in Italia e in Inghilterra, Edizione Aracne.

 

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CIME: “Ci eravamo tanto amati Italia e Europa.. e ora?”- Tavola rotonda e Assemblea del 16 novembre 2018

dicembre 13, 2018

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I.         L’Assemblea CIME del 16 novembre 2018 è stata preceduta dalla Tavola rotonda “ Ci eravamo tanto amati Italia Europa .. e ora?” – promossa dall’On. Casini – e coordinata dal giornalista francese (Liberation) Eric Jozsef. In estrema sintesi,  qui di seguito, alcuni punti emersi nel corso di questi lavori. Per l’On. Casini, il sovranismo non porterà a nulla. Bisogna riproporre il progetto europeo. Chi cerca di cavalcare il sovranismo (nostri vicini o lontani) è chi ha interesse a indebolire l’Europa. L’unico modo per essere nel mondo è essere uniti.   Per  Beatrice Covassi (Capo della Rappresentanza della Commissione europea a Roma) occorre uscire dalla logica contabile e riempire lo spazio della paura con altro: una politica comune di difesa, il pilastro sociale, la politica estera a maggioranza qualificata, sostenibilità sociale ambientale e economica. Ed essere faro dei diritti umani nel mondo.   Per Bianchi (Università pegaso) è tempo di aprire la discussione sull’Europa.    Per la senatrice Emma Bonino oramai il vero scontro non è più tra destra e sinistra, ma tra sovranisti ed europeisti. Qualcosa ha fatto l’UE: il roming, gli accordi commerciali, Erasmus ecc. Ma il bilancio è troppo ristretto. E quella che non funziona è l’Europa inter-governativa, e la vocazione nazionalista dei capi di stato e di governo. Siamo a metà del guado. O l’Europa riesce ad arrivare sull’altra sponda. O affonda: ma a nuoto non si va lontano. Bisogna andare avanti, e non tornare indietro.
Per   Bentivogli  (FIM- Cisl) il mondo dl lavoro è quello in cui il patriottismo si scarica in modo peggiore Ai lavoratori bisogna spiegare cosa accade se si lascia L’UE. L”Europa è utile.   Guerra (Università di Modena e Reggio Emilia) si è soffermata su questioni finanziarie.  Realacci (Pres. Symbola) ha sottolineato la buona performance dell’Italia nel campo dell’economia circolare. Roventini (Scuola superiore Sant’Anna di Pisa) ha informato di un Progetto europeo che vede economisti di numerosi paesi membri riflettere sul futuro dell’UE.  Per Sandro Gozi bisogna riprendere il controllo della situazione. E serve solidarietà non perché buoni, ma perché i problemi dei vicini diventano problemi nostri. In vista delle prossime elezioni politiche, bisogna focalizzare 4-5 punti. E dar vita a una nuova alleanza federalista europea.
Da parte sua Pier Virgilio Dastoli  ha  individuato 3 forze nei paesi:  i sovranisti, quelli che sostengono l’Europa così com’è oggi, e chi auspica l’Unione federale. In altri termini, ci sono gli immobilisti, gli innovatori, e la palude.

II – ASSEMBLEA CIME (16 novembre 2018)   –  Per ulteriori approfondimenti, rinvio a http://www.movimentoeuropeo.it .  Sulla base delle nuove designazioni – la Rappresentanza CGIL al Movimento europeo – Italia è costituita da:

Monica Ceremigna (che sostituisce Carlo Parietti)
Salvatore Marra
Stefano Palmieri
Silvana Paruolo

Marra entra a far parte anche del Consiglio di Presidenza.

Nel corso dell’Assemblea del 16 novembre, Pier Virgilio Dastoli è stato rieletto Presidente del Movimento europeo Italia.

All’Assemblea – dopo un intervento di Carmelo cedrone – il momento più critico, e dibattuto, è stata la votazione dei membri del Consiglio di Presidenza. Messa ai voti, la lista proposta dalla Presidenza uscente ha ricevuto la maggioranza.   Personalmente – esercitando il mio diritto di voto – in questo in questo voto io mi sono astenuta perché la presenza di solo 4 donne su 14 mi pare segno evidente di uno squilibrio di genere (6 se si tiene conto anche delle due Vice-presidenti) .  L’Unione europea è da sempre molto attiva – e all’avanguardia – in questo campo. A maggior ragione dovrebbe esserlo anche il Movimento europeo. Il Presidente ha successivamente spiegato che lo squilibrio di genere – oggi nettamente  inferiore rispetto a ieri – è frutto delle designazioni delle organizzazioni aderenti.

Comunque – è stato anche deciso – la questione della composizione del Consiglio di presidenza sarà oggetto di ulteriore esame del prossimo Consiglio di Presidenza e della prossima Assemblea, nel gennaio 2019.

Circa il dibattito politico – centrato su una bozza di Dichiarazione dell’Assemblea – da molti è stato ribadito che quella che non funziona è l’Europa intergovernativa! La maggioranza degli interventi – tra cui quelli di Ponzano e Cangelosi – si è detta favorevole all’ipotesi che il processo d’integrazione può andare avanti anche con meno di 27 paesi; e d’accordo – quindi – all’ipotesi di un Gruppo pioniere, con prospettiva federale, concentrato su obiettivi specifici (unione sociale ecc.).
Come definire questo nucleo duro? Stato federale? No. Forse, si potrebbe scegliere tra: una compiuta Federazione europea, e una Comunità federale.  Messe ai voti, l’opzione più votata è stata la seconda.
Per quanto mi riguarda – nel mio intervento – ho ricordato che non si parte da zero, che l’UE non è solo la tanto odiata austerità, e che bisogna fare di più, e meglio.
Ed ho affermato che – nella Dichiarazione dell’Assemblea (benché la necessaria sintesi non aiuti!) – avrei voluto ritrovare questi concetti: l’implementazione del Pilastro europeo dei diritti sociali (preceduto dalla Carta dei diritti fondamenti e – prima ancora – nel 1989 dalla Carta dei diritti dei lavoratori); più investimenti in infrastrutture sociali (ospedali, scuole ecc.) e materiali e immateriali; una Strategia industriale europea; una Politica estera di sicurezza e di difesa (ivi incluso un esercito europeo); una convergenza salariale verso l’alto, considerando gli attuali gap tra generazioni, all’interno dei paesi e tra paesi diversi ; e – considerando Cina, Trump, Putin e altre potenze emergenti – un ruolo europeo di intermediazione, a garanzia di pace e rispetto dei diritti umani, in Europa e nel resto del mondo.
Altri interventi hanno rievocato l’urgenza di più investimenti, la Carta dei diritti, accordi commerciali. Qualcuno ha anche sostenuto che serve meno Europa.

A Salerno evento-presentazione del bel libro di Elena Paruolo

dicembre 12, 2018

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Salomé al teatro Eliseo (Roma) – 11-23 dicembre 2018

dicembre 10, 2018

 

 

Su una scena nera illuminata da un algido disco lunare, “Salomé” testo del drammaturgo irlandese Oscar Wilde (molto noto ma poco rappresentato) in cui coesistono dramma, ironia, grottesco e mistero.. –  è in scena, a Roma, al teatro Eliseo, dall’11 al 23 dicembre 2018, con regia di Luca De Fusco, ed Eros Pagni, Gaia Aprea, Anita Bartolucci quali protagonisti.

La vicenda è quella del profeta Iokanaan che Erode Antipa tiene rinchiuso in una cisterna, inquietato dalle sue profezie e dalle sue condanne. Durante un banchetto offerto da Erode e la moglie Erodiade, la bellissima principessa Salomé decide per capriccio di baciare il profeta, che invece la rifiuta con sdegno. In cambio di una danza seducente, la donna ottiene da Erode la testa di Iokanaan su un vassoio d’argento, per poter finalmente baciare le sue labbra.

«Salomé non può e non vuole uscire da una dimensione narcisistica dell’amore e quindi si specchia nel profeta» – spiega De Fusco – «Questa intuizione porterà a un finale sorprendente che preferisco non rivelare … E’ un’opera originalissima che sembra evocare una tragedia greca, ma che contiene anche il mistero e la semplicità della favola, l’autorevolezza e il sortilegio della scrittura religiosa (nello stile di certe battute sembra riecheggiare il “Cantico dei Cantici”), ed accenti corrosivi d’ironia”.

V. anche:

https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=10213421104979027&id=1141940195