Calendar Girls, al Teatro Brancaccio (Roma) 12-15 aprile, sostiene l’AIL (Associazione Italiana contro le Leucemie, i Linfomi e il Mieloma)

2018-04-09 13.20.55

Calendar Girls – commedia ispirata da un fatto realmente accaduto, in Inghilterra alla fine degli anni ‘90 – è un testo teatrale scritto da Tim Firth (tratto dall’omonimo film con la regia di Nigel Cole) per la prima volta allestito in Italia.

Questa la storia…   Un gruppo di donne di mezza età (tra i 50m e 60 anni) – di un’associazione femminile legata alla chiesa – si impegna in una raccolta fondi destinati a un ospedale nel quale è morto di leucemia il marito di una di loro (Annie).  Stanca di vecchie e fallimentari iniziative di beneficenza, Chris ha l’idea di fare un calendario diverso. Così …. convince le amiche del gruppo a posare nude, in normali attività domestiche, come preparare dolci e composizioni floreali. L’iniziativa riscuote un gran successo (nella realtà Il calendario -inglese – raccolse oltre un milione di sterline ed una straordinaria notorietà!).  Ma l’improvvisa e inaspettata fama, mette a dura prova le protagoniste.

Eccellente il cast che darà vita allo spettacolo: a partire da un’inedita Angela Finocchiaro impegnata a dar corpo e voce ad una provocatoria femmina alfa di provincia, seppellita in un modesto negozio di fiorista, ma con smanie di protagonismo e slanci di generosità. Annie, casalinga a tinte pastello che rinasce alla vita dopo la vedovanza, sarà interpretata da Laura Curino, affiancata da un gruppo di attrici estrose e ardite, le Girls: Ariella Reggio (Jessie), Carlina Torta (Ruth), Corinna Lo Castro (Celia) e Matilde Facheris (Cora), la musicista che fa risuonare le mura della sala parrocchiale di musiche di chiesa virate in rythm and blues e rock sfrenati.   Completano il cast Elsa Bossi, direttrice bacchettona dell’associazione e Titino Carrara, a dar vita al bellissimo personaggio di John, malato terminale che riesce sempre a scherzare su di sé e a sorridere fino alla fine, Stefano Annoni, il barelliere goffo che si trasforma in un fotografo di genio, e la smagliante Noemi Parroni impegnata virtuosisticamente con un poker di personaggi: la conferenziera noiosa, la nobildonna liftata, la giornalista col raffreddore allergico e l’estetista con retrogusto di escort.

Le prime scelte su cui ho basato la regia – sottolinea Cristina Pezzoli – sono state la lingua e il cast, ingredienti indispensabili per mettere in scena questa commedia, che fa molto ridere ma la cui comicità evolve da un fatto drammatico (la morte di John per una malattia terribile quale la leucemia). Credo che sia indispensabile agganciare la forza comica del testo anche a questo: è una risata in faccia alla morte, è la vitalità dei girasoli che cercano la luce opponendosi al buio dello sparire. Ho cercato con Rinaldo Rinaldi, che firma le scene, e con Nanà Cecchi, che firma i costumi, di evidenziare la tavolozza delle stagioni che Tim Firth indica per cogliere e sottolineare la relazione tra le stagioni della natura e quelle della vita”. Con Riccardo Tesi (organettista di fama internazionale e compositore versatile) “le musiche originali dello spettacolo hanno tre anime: quella legata alla musica da chiesa spesso presente come indicazione dell’autore che connota l’ambiente religioso dell’associazione, quella che parte dall’anima nera del rythm and blues e l’ultima legata alla sinfonia delle stagioni”. Circa il calendario, con coraggio e ironia – motivate da una buona causa – le Girls si offrono allo sguardo della macchina fotografica e del pubblico anche per dirci che le stagioni della vita possono continuare a sorprendere.

Tim Firth – autore della sceneggiatura del film e del successivo adattamento teatrale – ha voluto che la messa in scena di Calendar Girls rimanesse sempre collegata ad una iniziativa di beneficenza, come all’origine è stato per il calendario. Lui stesso ha devoluto, all’Associazione Leukaemia Research UK, gran parte delle royalties a lui spettanti per la rappresentazione dello spettacolo.  In linea con le scelte dell’autore, anche questa produzione ha voluto sposare anche durante questa terza tournèe (dopo il Grande Galà Benefico del  2015 e diverse iniziative dedicate alla raccolta fondi, come la vendita di gadget dello spettacolo, disponibili anche su Ailshop)  una iniziativa benefica.

“Abbiamo scelto di dare il nostro sostegno ad AIL-Associazione Italiana contro le Leucemie, i Linfomi e il Mieloma – racconta la protagonista, Angela Finocchiaro – perché è un’Associazione che stimiamo da sempre per i suoi valori, obiettivi e progetti. La possibilità che il nostro lavoro possa affiancare esperienze così importanti ci regala una grande motivazione”.   Uno dei principali obiettivi della mission di AIL è quello di migliorare la qualità di vita del malato e della sua famiglia. Per questo motivo nel corso degli anni sono nate le Case AIL, case alloggio messe a disposizione dei pazienti e dei loro parenti. In Italia sono attualmente 35 le sezioni che offrono il servizio di Casa AIL ai pazienti e ai loro familiari; nel 2014 sono state 277 le stanze messe a disposizione con 546 posti letto e che hanno ospitato 3.120 persone, di cui 1.273 pazienti e 1.847 familiari.

Come lo spettacolo, anche AIL è un’Associazione ad alta rappresentanza femminile, in quanto buona parte dei volontari che la animano sono donne, così come la maggior parte delle volontarie presenti nelle Case AIL. E – come nel fatto accaduto in Inghilterra – tanti volontari AIL, così come le protagoniste della commedia rappresentata, sono spinti all’azione solidale da un’esperienza di vita vissuta.

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