Per scoprire un Michelangelo mai visto prima, bisogna lasciarsi sorprendere da “Michelangelo” spettacolo – di e con il Prof. Vittorio Sgarbi – fatto, nel buio teatrale, di musiche, suoni ed immagini. La bellissima arte di Michelangelo Buonarroti si fa palpabile alle molteplicità sensoriali, attraversate dal racconto di Vittorio Sgarbi, e contrappuntate, in musica (violino, viola, oud elettronica) da Valentino Corvino (compositore, in scena interprete) e – in immagini – dalle scenografie e video di Tommaso Arosio.
Vedere questo “MICHELANGELO” – raccontato dal prof. Sgarbi – significa vivere una marea di emozioni, suscitate da un viaggio affascinante, e brioso, nella sua originalita’ – e il suo prima /e dopo (ad es. la Vergine della sua Pieta’ non piange perche’ sa che non e’morto.. si conosce l’Urlo di Munch ma non il Compianto del Cristo morto che lo ha preceduto..); un viaggio nel grandioso talento, ed energia, di questo grandissimo artista, che ha saputo coniugare ricerca anatomica, pittura e scultura, levigato e non finito, facendo diventare concetti delle idee, scolpendo sculture di Dio, creando arte di Dio. Oggi, questa nostra cultura e’ sotto attacco. E’ quindi ben lecito chiedersi: stiamo passando da un Rinascimento a un Medioevo? Il racconto parte dalla prima Pieta’ – da Michelangelo realizzata a 23 anni – per poi soffermarsi su David e i suoi celebri nudi, sui alcuni suoi splendidi dipinti, i suoi capolavori nella Cappella Sistina, la sua stanchezza riscontrabile nella Cappella Paolina, la sua ripresa (a 70anni) con i suoi ultimi capolavori in cui levigato e non finito coesistono. Il non finito non significa incompiuto! Sono lavori che riescono ad esprimere (e fare immaginare) cose che il levigato non arriva ad esprimere!
Atlante regge il mondo..ma il mondo non c’è!
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