Parenti e serpenti di Carmine Amoroso, regia di Luciano Melchionna e con uno staordinario Lello Arena (nella parte che fu di Paolo Panelli) è una commedia in cui – in un crescendo di situazioni esilaranti e stridenti (in cui tutti noi possiamo riconoscerci) – si passa da risate a crepapelle al più turpe cambiamento di esseri che, da umani, si trasformano in animali pericolosi e subdoli (quali i serpenti).
“Immaginare Lello Arena, con la sua carica comica e umana, nei panni del papà – interpretato da uno straordinario Paolo Panelli nel film di Mario Monicelli – sottolinea Luciano Melchionna –
mi ha fatto immediatamente sorridere, tanto da ipotizzare il suo sguardo, come quello di un bambino, intento a descrivere ed esplorare le dinamiche ipocrite e meschine che lo circondano, in quei giorni di santissima festività: è un genitore davvero in demenza senile o è un uomo che non vuol vedere più la realtà e si diverte a trasformarla e a provocare tutti?
Questa la trama.
Si sta per festeggiare il Natale e tutti i parenti si riuniscono nella casa dei nonni. Tutto sembra scorrere tranquillamente, nell’ordinaria routine festiva finché, il giorno di Natale, la nonna fa un annuncio che cade sulla tavolata come un fulmine a ciel sereno: i due anziani coniugi non vogliono più abitare da soli, ma rifiutando l’idea di andare a vivere in un ospizio, decidono che saranno i loro figli a dover scegliere chi, tra loro quattro, ricevendo in cambio l’abitazione dei due in eredità, si assumerà l’onere di accoglierli in casa propria. Spaventati dall’idea di rinunciare ai propri spazi e alla propria quotidianità, figli e consorti danno vita a una serie di violenti litigi che terminano con la decisione di uccidere i due anziani, simulando un incidente domestico…
Rispondi