IL VIAGGIO A REIMS – all’Opera di Roma (14-24 giugno 2017)

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“Il viaggio a Reims” – da Rossini scritto per l’incoronazione di Carlo X – dal 14 giugno sarà in scena all’Opera di Roma, con regia di Damiano Michieletto, noto per l’impronta innovativa dei suoi allestimenti e per l’audacia delle sue messe in scena.

LA REGIA -Per “Il viaggio a Reims”, Damiano Michieletto – ispirato da un’impostazione che consente di svilupopare il rapporto tra arte e vita – ha diviso i personaggi in due gruppi:
quelli a noi contemporanei (la direttrice del museo, Madama Cortese, la sua assistente, Maddalena, il critico Don Profondo, un custode e un restauratore)
e personaggi storici persi nel museo (che, inizialmente, non si capisce cosa stanno facendo) tratti dal dipinto di Gèrard dell’Incoronazione di Carlo X .
Questo in linea con il libretto in cui si trova un gruppo di personaggi – bloccati in una locanda – che devono andare a Reims per l’incoronazione del nuovo re, Carlo X; e nel rispetto dello spirito rossiniano, brioso, leggero, ironico!.
L’albergo termale «Il Giglio d’O­ro» diventa il Museo Golden Lillium all’interno del quale si svolge la vicenda. Personaggi storici filtrano con personaggi reali. Altri arrivano a sentire l’opera d’arte come reale. In alcuni momenti – divertenti – i personaggi storici incontrano i contemporanei, e si spaventano!

LA TRAMA – Gli ospiti di Madama Cortese si apprestano a com­piere un viaggio a Reims, per l’incoronazione di Carlo X. Ma – alla fine di altre peripezie – non sarà possibile intraprendere il viaggio perché in tutta Plombières non esistono più cavalli da noleggiare o da comprare. Risolleva lo spirito della compagnia Madama Cortese, che porge ai suoi ospiti una lettera giuntale da Pari­gi da parte del suo consorte, nella quale si dà notizia dei grandi festeg­giamenti che si stanno preparando nella capitale in onore del re, e che lo accoglieranno al suo ritorno: occasione per conso­larsi del mancato viaggio a Reims. Con parte del denaro messo insieme per il viaggio a Reims si organizzerà la sera stessa un convito aperto a tutti per festeggiare ugualmente l’incoronazione del re, e il resto si offrirà in beneficenza. Tutto si è dunque risolto, e il Barone tenta di ricomporre anche lo screzio tra il Conte di Libenskof e la Marchesa polacca, nato a causa di Don Alvaro. Il mastro di casa Antonio ap­prende da Maddalena, la governan­te, che il Barone ha ingaggiato per allietare il convito una compagnia di musicisti e danzatori ambulanti, di passaggio per quella zona, che appaiono di lì a poco dando inizio, con canti e balli, alla festa. Dopo la celebrazione in musica di Corinna, tra le acclamazioni gene­rali al re e alla Francia, la rappre­sentazione si chiude con l’apoteosi della famiglia reale.

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