In un’era prosaica quale l’odierna, ecco uno spettacolo definibile pura poesia. Trasmette gioia di vivere, saggezza, generosita’ e amore vero, ma anche una delicata e malinconica tristezza. Bello il testo. Suggestive le musiche e le scenografie (spesso multimediali). Straordinari i protagonisti.
Dopo trattative durate alcuni anni, Antonio Salines ha ottenuto dalla famiglia Chaplin i diritti teatrali di Luci della ribalta. Lo spettacolo in scena al Quirino è, quindi, un autentico evento culturale-teatrale e meta-cinematografico. Si avvale di un grande cast – Antonio Salines (nel ruolo di Calvero), Marianella Bargilli (Teresa), Lino Spadaro ( Postant/Clown), Renata Zamengo (Signora Alsop),Orazio Stracuzzi (Dottorer/Lecter), Riccardo De Francesca (Freddy), Luigi Biava (Neville) – una regia prestigiosa (Giuseppe Emiliani) e l’adattamento teatrale (fedele e creativo) di Eleonora Zacchi. Come si ricorderà, la trama narra la storia di un grande clown in declino, Calvero, e del suo incontro con una bella e sfortunata ballerina, Teresa. Lui le salva la vita. E aiutandola (nel recupero delle gambe ) ritrova egli stesso una ragione di vita. Teresa rifiorirà. E anche Calvero alla fine torna al successo. Lei si innamorerà di lui, provando un sentimento che non nasce dalla riconoscenza , ma è amore vero. Il risultato è uno spettacolo di grande divertimento e commozione.
“ Mi affascina – sottolinea il regista Giuseppe Emiliani – l’idea di mettere in scena, per la prima volta in teatro, quest’opera di Chaplin. ..È mia intenzione offrire al pubblico la possibilità di lasciarsi coinvolgere da una vicenda ricca di motivi che non hanno età: l’amore, le delusioni, la paura di non farcela, la voglia di riscatto, il desiderio di realizzare i sogni, lo sforzo di trovare un senso positivo all’esistenza e soprattutto il grande amore per il teatro che riesce a dare colore al grigiore della realtà. Il pubblico assisterà a uno spettacolo che, sia drammaturgicamente che visivamente, avrà un vivace montaggio cinematografico. Quando sulla ribalta si spegneranno le luci sull’ultimo ballo di Teresa restituita alla vita e all’arte da un atto d’amore puro e generoso di Calvero, resterà la sensazione forte che l’immaginazione è “il più grande giocattolo della felicità”. Solo l’immaginazione e la fantasia creatrice accendono il desiderio e restituiscono il senso della vita, alimentano il fuoco sotto la cenere… La fantasia ci offre la consapevolezza che “nulla finisce, cambia soltanto” .Non resta che esserne consapevoli e non smettere di credere che la vita possa sorprenderci ancora. Per una nuova, lucente, ennesima ribalta”.
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