Archive for novembre 2016

Amore non essere geloso al Teatro dé Servi (Roma) 29 novembre-18 dicembre 2016

novembre 30, 2016

Pur trattando di un sentimento che di bello non ha proprio nulla, “Amore non essere geloso” di Andrea Zanacchi (Compagnia Velluto rosso) è una commedia brillante e coinvolgente.
Due uomini – esageratamente gelosi – negano l’evidenza. Il salvataggio dei due rapporti di coppia sembra spettare alle donne, apparentemente mai sfiorate dalla gelosia. Ma sarà veramente così?

Bravi i suoi quattro giovani attori (Manuela Bisanti,Gianpaolo Filauro, Daniele Derogatis e Elena Mazza) impegnati – in un doppio ambiente scenico (due appartamenti) – in frenetici litigi, tanghi argentini, dialoghi, assurde e comiche situazioni fonti di equivoci. Piacevoli gli intermezzi musicali (prevalentemente a suon di tango) e anche gli effetti di luce. Un pò più breve, lo spettacolo potrebbe forse essere più incisivo, ma è comunque divertente. E, nello stesso tempo, il suo testo fa riflettere.

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Il futuro dell’Europa e il sociale

novembre 29, 2016

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La Commissione europea ha lanciato una Consultazione sul pilastro sociale, consultazione tuttora in corso. E – da tempo- si e’oramai riaperto un dibattito sul futuro dell’Europa, anche su spinta di nazional-populismi, euroscettici e anti-europeisti. C’e’troppa Europa o troppo poca Europa? Che fare? Queste – ed altre – le questioni su cui mi soffermo in questo mio editoriale in Giornale dei Comuni.

http://www.gdc.ancitel.it/20386-2/

Lotta ai cambiamenti climatici: mia breve analisi sulla Cop22

novembre 24, 2016

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Questa mia breve analisi è leggibile in Giornale dei Comuni:

http://www.gdc.ancitel.it/lotta-ai-cambiamenti-climatici-risultati-impegni-e-prospettive-della-cop-22/#.WDbJAI1V9s4.twitter

When alice meets Pinocchio – Universita’Ca’Foscari Venezia (24 novembre)

novembre 24, 2016

INTERESSANTE CONVEGNO INTERNAZIONALE  A VENEZIA

Elena Paruolo si soffermera’, in particolare, sulle riscritture teatrali di Pinocchio – in Italia e Inghilterra – campo da lei esplorato nel suo nuovo libro che, ora in stampa presso la casa editrice Aracne, sara’ disponibile entro fine anno.

BARTLEBY Racconto per suono e immagini al Brancaccino-Roma (25-27 novembre 2016)

novembre 23, 2016

 

BARTLEBY – Racconto per suono e immagini  (regia Claudia Sorace, drammaturgia e voce narrante Riccardo Fazi, video di Maria Elena Fusacchia, musiche originali V.L. Wildpanner, produzione Muta Imago, Festival Notafee)  ha debuttato al teatro Brancaccino di Roma il 25 novembre. E’ il  secondo capitolo della trilogia “Racconti americani, progetto che unisce tre “racconti per suoni e immagini”, ispirati ad altrettante opere letterarie, scritte tra il XIX e il XX secolo:

  • “Fare un fuoco” di Jack London (2015) – che,  nel presentare la vicenda di un uomo che cerca di sopravvivere al freddo dell’Alaska,  parla del conflitto tra l’uomo e la natura;

  •  “Bartleby” di Herman Melville (2016), che- con protagonista un giovane scrivano che da un certo momento in poi rifiuta di fare alcunché – ci racconta del conflitto tra uomo e società.

  •  “L’ospite ambizioso” di Nathaniel Hawthorne (2017) che – attraverso la tragica storia dell’incontro tra una famiglia e un ospite inatteso – affronta la questione del conflitto tra l’uomo e se stesso.

Ogni racconto prevede la realizzazione di un’installazione specifica che costituisce la superficie di proiezione. In “BARTLEBY” è un fondale che richiama nella forma il landscape caratteristico di New York; ma allo stesso tempo, nelle dimensioni e nel materiale di cui è costruito, ricorda il famigerato “screen”, il separé di legno che divide lo spazio di Bartleby da quello del suo capo, con cui condivide la stanza.

In BARTLEBY – ideato dalla compagnia Muta Imago (compagnia teatrale e progetto di ricerca artistica nato nel 2006., che  vive tra Roma e Bruxelles) –  un  anziano avvocato  racconta in prima persona la vicenda del suo incontro con “l’uomo più misterioso che avesse mai incontrato”:  Bartleby,  uno scrivano che ha assunto alle sue dipendenze e che, piano piano, inizia a stravolgergli il mondo. Pur credendo “fortemente nella presenza dell’attore in scena”, questo caso, si è preferito  far scomparire la figura del performer in carne e ossa, e far risuonare soltanto la sua voce,  “Si tratta di creare uno spazio onirico .. un vuoto che lo spettatore deve riempire con la sua immaginazione”. Insieme alla musica c’è lo stridio del pennino sul foglio, il ritmo dei timbri, lo scricchiolare delle sedie etc… il tutto è registrato, sia la musica sia la voce. Per Muta Imago “portare un lavoro video a teatro significa ri-aprire la fruizione cinematografica, ormai individualizzata e asettica, quasi televisiva, donarle di nuovo una modalità di fruizione condivisa ed emotiva, quale quella del teatro è.”

 

Il berretto a sonagli Sala Umberto (22 novembre – 4 dicembre 2016)

novembre 23, 2016

“Il Berretto a sonagli” –   in scena alla sala Umberto – è  uno splendido spettacolo, con belle musiche e -soprattutto – una interpretazione brillante, ed eccellente.  Il titolo si riferisce al berretto portato dal buffone, il copricapo della vergogna ostentato davanti a tutti. La comemdia si basa  su un adattamento di  Francesco Bellomo, Moreno Burattini e Pino Caruso. L’ambientazione – collocata nell’immediato dopoguerra – recupera certe situazioni tipiche del mondo agrigentino  di quel tempo.

Il recupero del copione originale consente di evidenziare la spontaneità della vis comica pirandelliana.  In effetti, la commedia – che riprende le tematiche delle due novelle  La verità (1912) e Certi obblighi(1912) – è stata scritta  nell’agosto 1916 in lingua siciliana per l’attore Angelo Musco, che  (in contrasto con lo scrittore) avendo il ruolo di capocomico  porto’ in scena una versione accorciata di parecchio, che non  s’incentrava più su quello che è il personaggio principale della commedia in siciliano, Beatrice, ma su Ciampa.  Successivamente Pirandello ne ha scritto anche una versione in lingua italiana.

Questa la trama.  Beatrice  –  fuori di sé a causa del tradimento del marito che (approfittando della sua altissima posizione sociale)  la tradisce con la moglie del suo segretario (Ciampa) – decide di  denu nciare gli adulteri, per farla pagare al marito.  Ciampa  – suo malgrado –  si ritrova dinanzi a uno scandalo oramai esploso.  Che fare?  Quale delle tre corde d’orologio- che ciascuno di noi ha in testa – uilizzare?  La seria, la civile o  la pazza?  Bisognerà far credere a tutti che Beatrice è pazza (di gelosia) e che il tradimento del Cavaliere sia stato una sua montatura.  L’idea di Ciampa piace a tutti, tranne  a Beatrice. messa sotto pressione da sua madre e dal fratello.  Così Beatrice impara a sue spese, mostrare in faccia a tutti la nuda verità si rivela  assai problematico:

Le belle musiche  di Mario D’Alessandro ci riportano a quelle sonorità forti e terragne che hanno caratterizzato la produzione cinematografica dei film di ispirazione siciliana degli anni ’50.

E’ proprio un bello spettacolo.

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LA QUADRIENNALE AL PALAZZO DELLE ESPOSIZIONI:Altri tempi, altri miti (13 ottobre 2016-8 gennaio2017 -Roma)

novembre 21, 2016

Sedicesima Quadriennale D’Arte  – e Fuori Quadriennale : il progetto punta a rilanciare Roma come capitale dell’arte contemporanea, cosi’ come e’ stata negli anni tra le due guerre. E presto avra’ una continuita’permanente grazie allo spazio dell’Arsenale Pontificio, complesso settecentesco sulle rive del Tevere, a ridosso di Porta Portese. INTANTO il Palazzo delle esposizioni recupera il ruolo di spazio espositivo sperimentale.  E il Fuori Quadriennale si articola in oltre 30 sedi con mostre, appuntamenti, fondazioni ecc. Per la prima volta,quadriennale e attori esterni cooperano in un progetto comune di rilancio dell’arte contemporanea.

La mostra “Altri tempi, altri miti” e’articolata in 10 sezioni espositive. Ciascuna – affidata a un curatore diverso – approfondisce un tema e un metodo. Per la prima volta quadriennale e attori esterni cooperano in un progetto comune di rilancio dell’arte contemporanea.

L’idendita’ culturale di una nazione -si legge nel Catalogo della mostra – appare come un patrimonio collettivo da rendere attivo “in processi pubblici di confronto tra visioni del mondo e in gruppi di interesse geopolitico se non economico”. Da qui, la corsa degli stati ad avere un proprio padiglione nelle piu’importanti biennali di  arte.

MA cosa si intende per arte italiana nel tempo della globalizzazione? La missione della Quadriennale non e’ quella di indicare la strada per l’arte contemporanea, ma e’quella di farla conoscere ; e agire da catalizzatore delle energie espresse da tutti coloro che ne fanno parte.

La mostra “Altri tempi,altri miti” e’ -quindi – per certi aspetti – spiazzante.. ma alimenta fantasia, gusto estetico, esotismo, conoscenza e  rispetto del diverso e – forse per certe opere- desiderio di normalita’e di sicurezze…

Casa di Bambola al teatro Arcobaleno (Roma)

novembre 18, 2016

casa-di-bambola  Dall’11 al 20 novembre 2016, al teatro Arcobaleno, Centro stabile del Classico di Roma, c’è stata in scena Casa di bambola – regia di Gianni Leonetti, scenografia di Mauro Banella – con i bravissimi attori Maria Teresa Taratufolo, Bruno Governale, Letizia Spata, Gianluca delle Fontane, e Alessio Binetti.

A quasi 140 anni dalla sua scrittura, Casa di bambola, dello scrittore norvegese Henrik Ibsen (uno dei  più celebri  testi teatrali  europei dell’ottocento) continua a essere uno dei testi più rappresentati in giro per il mondo. E non a caso, considerando la sua incredibile modernita’, e attualita’.

La trama si evolve all’interno della relazione uomo – donna nell’ambito del matrimonio,  dove  potere, erotismo, possesso, sacrificio danaro e ricatti scatenano impreviste pulsioni.

Cos’è Nora? Antesignana testimonianza di lotta femminista o, al contrario, matrimonio sbilanciato in cui il marito Torvald è padre-dominatore e Nora moglie-bambina. Personalmente propenderei per la prima delle due ipotesi. Nora – moglie-bambina e eterna adolescente – sembra dettare le regole nella  sua “dorata casa di bambola”. Ma quando il marito  la delude, lei decide di abbandonarlo per ritrovare se stessa.

“Non criticare, né definire secondo morale i personaggi, ma lasciarli fluire nei loro  impulsi per cercare di  svelarne lo smarrimento davanti  agli  inattesi eventi  che la vita  presenta”: questa la scelta della messa in scena al teatro Arcobaleno di Roma. Belle le musiche, ed efficace il modo scelto per trasmettere sentimenti (e reazioni) molto forti: una gestualita’ lenta,  e quasi da marionetta meccanica. Un vero bello spettacolo!

Diritti umani nel mondo -Rapporto del Pe

novembre 18, 2016

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Il parlamento europeo ha adottato il suo rapporto sui diritti umani nel mondo. V. mio articolo su Giornale dei Comuni.

http://www.gdc.ancitel.it/diritti-delluomo-nel-mondo-rapporto-annuale-2015-votato-dalla-commissione-degli-affari-esteri-del-parlamento-europeo/

CONIUGI al Teatro de’servi Roma (8-27 novembre 2016)

novembre 17, 2016

“Coniugi” (dell’autore franco-algerino Eric Assons) e’ uno spettacolo (regia Giancarlo Fares) da non perdere! Bravissimi e talentuosi gli attori -Felice Della Corte, Roberto D’Alessandro, Francesca Nunzi e Giorgia Guerra –  belle le musiche. E’ una commedia allegra e di buon  gusto, dall’inizio alla fine, senza cadute. Brillante e raffinata ricorda che la felicita’ non e’una condizion perenne, ma la ricerca continua di equilibrio.

Cosa fareste in caso doveste  vincere una grossa somma di denaro?  Questa la domanda che attraversa il dipanarsi della vicenda.

Battute, situazioni comiche e ritmi incalzanti scandagliano  i rapporti tra due  coppie e una giovane donna.. A poco a poco gli spettatori scoprono tradimenti, intrasigenze, egoismi, desideri e fantasie  ecc. L’individualismo, l’egoismo e l’opportunismo sembrano avere la meglio. Ma – alla fine – predominano amore e  slanci di generosità.