Tutti bravi, e talentosi, gli attori della Compagnia Castalia che, al Teatro Arcobaleno di Roma, hanno messo in scena Truculentus: bello spettacolo, nello stesso tempo, divertente e commovente.
A dimostrazione di quanto i caratteri del teatro latino – e della commedia classica antica – abbiano un radicato fondamento nella vita del nostro Paese, l’originale riscrittura di Vincenzo Zingaro trasferisce la vicenda di una delle migliori commedie di Plauto alla fine degli anni ’30 in un’Italia attraversata da numerose profonde contraddizioni e cambiamenti quali – precisa lo stesso regista – l’inaugurazione degli stabilimenti di Cinecittà nel ’37 con relativo nuovo fenomeno culturale di coinvolgimento delle masse (paragonabile a quanto il teatro di Plauto aveva rappresentato nella Roma cosmopolita del III sec. a. C.); l‘espansione coloniale in Africa del regime fascista, in nome di una gloriosa “romanità” (che rimanda al periodo delle guerre puniche in cui Plauto visse); il fenomeno delle case di tolleranza (diffuso in Italia prima della sua abrogazione nel 1958, ad opera della legge Merlin) che richiama i lupanari della Roma antica.
L’atmosfera licenziosa che pervade lo spettacolo trova un suo fondamento nei culti bacchici. Ma la riscrittura (pur offrendo all’immaginario un insieme di suggestioni fra l’antico e il moderno) localizza lo spettacolo in Sicilia. Con l’aiuto di belle musiche rievocative – oltre che di atmosfere – di un’epoca storica, riflette una vita di provincia dove giovani, signorotti e militari sono ossessionati da un prepotente desiderio sessuale, in particolare, per una delle prostitute del luogo, in una intersecazione di esistenze, intrighi e casualità, in cui il mondo femminile sembra fagocitare il maschile, trascinandolo in una “battaglia dei sessi” che non lascia scampo.
Lo stesso Truculentus (che dà nome alla commedia) – uno zoticone misogino – finirà per cedere alle lusinghe seduttrici di Astafio.
L’evento – realizzato con la collaborazione del Ministero per i beni e le attività culturali, inserito dall’Università di Roma La Sapienza nel progetto internazionale “Il teatro classico oggi” – rappresenta una tappa importante nel percorso di rivisitazione del Teatro Classico Antico.
Silvana Paruolo